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Estate positiva per gli agriturismi di Valsesia e Biellese

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I turisti vanno alla ricerca dei prodotti tipici montani

Una stagione che premia il territorio, in particolare le Alpi biellesi e valsesiane e la zona del lago di Viverone ma anche un modo sempre più diverso di apprezzare le vacanze, valorizzando fattori strategici come i prodotti tipici, gli itinerari rurali, l’identità storica di un comprensorio che cresce insieme alla sua agricoltura”.

Così Andrea Finco, presidente di Terranostra Vercelli-Biella, associazione che riunisce gli agriturismi del territorio, commenta i numeri positivi di una stagione turistica che si allinea al bilancio positivo già registrato lo scorso anno e dove sono proprio gli agriturismi a rafforzarsi come positiva tendenza nelle scelte del pubblico.

L’estate 2016 prosegue nei nostri comprensori con numeri incoraggianti, anche grazie alle belle giornate di queste settimane: e così nell’appena trascorsa settimana di Ferragosto si sono registrate alte percentuali di presenze negli agriturismi delle due province di Vercelli e Biella, che ‘fanno sistema’ insieme alle oltre 250 strutture agrituristiche piemontesi”.

 

A confermato è la Coldiretti interprovinciale: centinaia di persone hanno scelto di trascorrere il Ferragosto nei nostri agriturismi, all’insegna della buona tavola e del relax all’aria aperta. Ma non solo: la presenza è stata costante con il progredire della stagione estiva: si prospetta, quindi, una sostanziale tenuta rispetto allo scorso anno: una stagione che si ricorda molto positiva, in particolare nell’area delle terre alte.

A far scegliere l’agriturismo rispetto alle altre forme di ristorazione è certamente – sottolinea la Coldiretti – l’opportunità di conciliare la buona tavola con la possibilità di stare all’aria aperta avvalendosi anche delle comodità e dei servizi offerti. Se la cucina è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, sono sempre più spesso offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking ma non mancano – continua la Coldiretti – attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici.

 

Risotti, paste fatte in casa con le salse prodotte in cascina, ma anche gli storici piatti a base di carne, e ancora formaggi, miele e frutta: sono solo alcune delle prelibatezze tipiche del territorio che i turisti – prosegue Finco – hanno potuto riscoprire nei nostri agriturismi”.

Si prevede che, anzi, le nostre province potranno confermare il trend nazionale che indica in  oltre 6,5 milioni le presenze previste negli agriturismi italiani nell’estate 2016 con un aumento stimato pari al 8 per cento rispetto allo scorso anno, anche per effetto degli stranieri, che sono facilitati nel raggiungere le nostre destinazioni grazie alle vie di traffico che valicano la catena alpina. Ma non mancano le presenze – altrettanto numerose – di chi ha scelto la ‘vacanza a corto raggio’ – concentrata nei giorni di ‘ponte’ – spostandosi di poche decine di chilometri dalle aree metropolitane di Milano e Torino.

 

E non ci fermeremo con l’estate, dato che anche l’autunno – ormai non lontano – offre ai turisti la possibilità di ‘godere’ appieno il territorio, approfittando della stagione di raccolta dei funghi e del ritorno delle castagne dopo gli anni del flagello del ‘cinipide’”.

 

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