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«La giunta di Grignasco si apra al dialogo sul trasloco della biblioteca»
La lettera aperta scritta al sindaco Roberto Beatrice da un cittadino di Grignasco
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta scritta al sindaco Roberto Beatrice da un cittadino di Grignasco. Il tema è quello del trasloco della biblioteca.
«Egregio signor sindaco, ho visto e letto i variopinti manifesti che ha fatto affiggere in paese sulla questione della biblioteca (quasi un ipse dixit si direbbe dai toni) e mi permetto di fare alcune considerazioni e porle alcune domande. Sull’argomento il consigliere Donà ha già provveduto a inoltrare una interrogazione e dunque non voglio soffermarmi più di tanto sul contenuto del manifesto. Contenuto, per altro, facilmente contestabile, trattandosi appunto di affermazioni non suffragate da alcuna prova (il polo super efficiente, l’enorme risparmio, ecc., bla bla bla) e che quindi hanno il valore di semplici opinioni (la disprezzata doxa dei greci), nulla di più. Quello che trovo invece sorprendente (e che mi convince sempre di più che lei è la prova provata della validità del cosiddetto “principio di Peter”) è il modo con cui è stata affrontata la vicenda. Lei e la sua giunta vi avete fatto irruzione con la stessa delicatezza e sensibilità di un pachiderma in una cristalleria. Con quale cognizione di causa, poi, visto che né lei né gli assessori pare che raramente mettiate piede inbiblioteca? Forse che passate le nottate a consultare incunaboli e cinquecentine? Non sarebbe stato più corretto sentire almeno il parere di chi la frequenta abitualmente? Ricordo che esiste, e dovrebbe essere operativo, un Consiglio di biblioteca (di cui Lei è nientemeno che il Presidente): è stato convocato per sentirne il parere o anche solo per informarlo delle decisioni che stavate per prendere? Pare di no. Ed ecco che non avendo autorevolezza avete ripiegato sull’autorità: “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandate” (atteggiamento tipico di chi è inadeguato al ruolo che occupa). Lei afferma perentoriamente “Basta bugie sulla biblioteca”, e quali sarebbero le bugie e chi i bugiardi? Chi sarebbero coloro che tramano nell’ombra e quali gli ipotetici “secondi fini ”perseguiti? Esiste forse in paese una associazione segreta o qualche setta dagli scopi inconfessabili? Ce ne informi, la prego! No, signor sindaco, tranquillo, non esistono né primi né secondi fini, e quelle che lei chiama “alcune persone”, (che in realtà sono più di mille) hanno semplicemente espresso in forme e modi a legittimi, la loro contrarietà all’operazione. Tutto qui, nessun complotto di cui lamentarsi. Tuttavia pare che si voglia procedere comunque (noi tireremo diritto: espressione già sentita e sappiamo come è finita…). Vi è stato chiesto di aprire un confronto con coloro che hanno presentato la petizione. Vedremo, ma dubito che lo farete. Temo, al contrario che continuerete con la protervia e la supponenza con cui avete finora gestito la vicenda. Mi smentisca e mi eviti di dire con Schiller “Mit der Dummheit kämpfen Götter selbst vergebens” (contro la stupidità anche gli dei lottano invano)».
Renzo Donà
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