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Romagnano ricorda Franco: «Vero alpino anche nella vita di tutti i giorni»

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L’uomo è scomparso a 81 anni

Romagnano nei giorni scorsi ha dato l’addio a Franco Preti. L’uomo, deceduto a 81 anni, era noto soprattutto per avere contribuito a fondare il gruppo alpini del paese, ma era prima di tutto un alpino nell’animo, anche nella vita di tutti i giorni, fedele a quella filosofia che porta le penne nere sempre “avanti!”, come recita il motto di alcune brigate.

«Era una persona dal carattere sempre allegro, a cui niente faceva perdere il sorriso – racconta la figlia Luana Preti – penso che una delle sue migliori qualità fosse il fatto che anche quando accadeva qualcosa di brutto, lui riuscisse a trovare un lato positivo. Anche negli ultimi tempi, in cui non stava bene, si preoccupava quasi più lui per noi». Muratore e, in seguito, operaio comunale, Preti era in costante attività anche fuori dal lavoro: «Mio padre è sempre stato un gran lavoratore – ricorda la figlia – e dopo la giornata lavorativa, si metteva spesso all’opera nel giardino, che abbiamo tutt’ora, per cui aveva una grande passione. Diceva che le cose lavorate con le mani e date dalla terra sono le migliori da mangiare».

Fra i suoi impegni prioritari, c’era poi naturalmente il gruppo alpini: «Lo amava molto – spiega la figlia – ricordo che da bambina, quando c’erano le feste del gruppo, non lo vedevo quasi mai: dopo il lavoro, passava a casa per salutarci e poi andava alla festa per preparare il necessario e mettersi ai fornelli, perché voleva che tutto fosse perfetto». Quello per la cucina, del resto, è stato un grande talento della penna nera, che condivideva volentieri momenti conviviali con la sua famiglia e con gli amici: «Nel nostro giardino c’è una dependance che ha realizzato con le sue mani – racconta Luana – qui, domenica pomeriggio, invitava gli amici per una merenda insieme. Da buon alpino, non mancavano mai il vino e la grappa “del contadino”: lui, infatti, si definiva proprio come un “semplice contadino” perché amava il suo giardino».

Quello della condivisione era per lui uno stile di vita: «Era molto generoso: quando avevamo dei fiori oppure le uova fatte dalle sue galline, li distribuiva volentieri ai nostri vicini di casa». In famiglia non perdeva occasione per esprimere il suo affetto: la figlia, circa un mese fa, gli ha regalato una grande gioia rendendolo nonno di una bimba. Ma sono tanti, oltre ai familiari, i romagnanesi che hanno voluto salutarlo: «Mi sono resa conto che gli volevano bene davvero in tanti – osserva con gratitudine la figlia – forse anche per via del suo lavoro di operaio comunale, che l’ha portato a diretto contatto con tanti cittadini». 

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