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Sindaci in azione per salvare il punto nascite di Borgosesia
Freschi: «Il territorio non può e non deve perdere i suoi servizi essenziali»
Preoccupazione per il punto nascite di Borgosesia, gli amministratori comunali scendono in campo per difenderlo. Nei giorni scorsi alcuni amministratori valsesiani sono stati coinvolti in un incontro a Trento sul mantenimento dei servizi essenziali in montagna.
Il vicesindaco di Borgosesia, Alice Freschi insieme al sindaco di Gattinara, Daniele Baglione, hanno fatto sentire la loro voce. «Il territorio non può e non deve perdere i suoi servizi essenziali – sottolinea Freschi – baluardo indispensabile per la vita in montagna perchè altrimenti si crea impoverimento. E tra questi servizi essenziali c’è il punto nascite».
La legge prevede che per poter restare attivi i reparti di ostetricia degli ospedali di montagna debbano arrivare ogni anno ad almeno 500 parti; Borgosesia recentemente non è arrivata alla soglia prevista. Nel 2016 il reparto di ostetricia del Santissimi Pietro e Paolo aveva contato 340 fiocchi rosa e azzurri. «I punti nascite nei territori montani sono già oggetto di deroga per quanto riguarda il numero dei parti – prosegue il vice sindaco -, ma quello che chiediamo è che diventino oggetto di standard speciali senza deroghe alla sicurezza. Si vogliono “standard speciali per situazioni speciali”, anche attraverso una sperimentazione».
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