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Verzimo ritrova la lapide di un antichissimo benefattore
«E’ datata 1680, sul finire di quel “secolo d’oro” che fu il Seicento per l’oratorio della frazione più rustica e appartata del comune di Varallo»
Celebrati a Verzimo i tradizionali festeggiamenti dedicati alla patrona. Quest’anno la festa di Sant’Anna nell’antica chiesa della piccola località varallese ha registrato un’importante novità: il ritrovamento della lapide fatta incidere dal benefattore Domenico Rato per ricordare ai posteri di aver “fatto fare la presente capela di santo Domenico con tutti i parati di questa capela del mio propio”.
«La lapide – riferisce il fabbriciere Norberto Julini – si trovava in mezzo a vecchie pietre custodite nel campanile ed era passata inosservata fino a quando il presidente dei Terrieri, Eugenio Rotta, manutentore dell’imponente costruzione, non si accorse della scritta».
Ora la lastra incisa è tornata nella sua posizione originaria, nella cappella di san Domenico, la cui bella tela è stata restaurata un anno fa.
«La lapide – prosegue Julini – è datata 1680, sul finire di quel “secolo d’oro” che fu il Seicento per l’oratorio della frazione più rustica e appartata del comune di Varallo: vi era infatti entrato nel 1635 l’altare ligneo scolpito da Bartolomeo Ravelli, dorato dal Rocca e con le tavole lignee dipinte da Melchiorre D’Enrico, uno dei fratelli di Tanzio : un’opera che da sola merita la visita alla chiesa».
La festa patronale di Sant’Anna è stata celebrata sabato e ieri; nella prima serata oltre alla cena sono state proposte canzoni d’autore interpretate da Roberto Fila e Pierangelo Pitto. Ieri la messa alle 12 e il pranzo sul sagrato con altri intrattenimenti.
«La chiesa ha bisogno d’interventi al tetto – sottolinea Julini – e noi abbiamo bisogno di voi».
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