Attualità
Il sindaco di Guardabosone dice stop: «Non mi ricandido».
Nicole Bosco è stata la prima donna a guidare il Comune: bella esperienza, ma adesso devo pensare al lavoro.
Il sindaco di Guardabosone dice stop: «Non mi ricandido». Nicole Bosco è stata la prima donna a guidare il Comune: bella esperienza, ma adesso devo pensare al lavoro.
Il sindaco di Guardabosone dice stop: «Non mi ricandido».
E’ stata la prima donna sindaco a Guardabosone, ma ora Nicole Bosco dopo cinque anni lascerà il suo incarico. Nonostante il buon lavoro fatto in paese e la piena collaborazione con il suo gruppo, ha deciso che non proseguirà il suo impegno come primo cittadino.
Nel 2019 si era presentata come candidato sindaco a capo di una lista che era la continuazione del gruppo avviato dal primo cittadino uscente Claudio Zaninetti. Sono stati cinque anni intensi di progetti, tante iniziative culturali per il paese. Ma c’è anche il lavoro da portare avanti. E con i nuovi impegni lavoratovi diventava difficile far combaciare tutto. E’ pedagogista, oltre a presidente e socio fondatore dell’associazione Scuola Gestalt di Torino – Counseling.
Nicole Bosco, come sono stati questi cinque anni da sindaco a Guardabosone?
E’ stata una esperienza bellissima sotto tutti i punti di vista. Per me era la prima volta in campo amministrativo, ma ho trovato una grande collaborazione da parte di tutti. Ho apprezzato il rapporto con l’intera comunità e con il mio gruppo, abbiamo lavorato in sintonia su molti progetti. Sicuramente è una esperienza che consiglio a chi ha a cuore il proprio paese. E devo dire che Guardabosone mi ha dato davvero tanto in questi cinque anni.
Alle prossime elezioni in primavera ha deciso di non ripresentarsi.
E’ stata una decisione sofferta proprio perchè fare il sindaco a Guardabosone è stata davvero una bella esperienza. Ho potuto conoscere a fondo il paese e davvero tante persone, come amministrazione abbiamo sempre cercato di dare una risposta a tutti rendendo il nostro paese sempre più accogliendo e continuando a coltivare quel senso di comunità. Valuterò se presentarmi come candidato consigliere, ma stiamo ancora parlando con il gruppo.
Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a non ricandidarsi?
Sono essenzialmente motivi di lavoro. Lavoro alla Scuola Gestalt di Torino Counseling e due anni fa i miei colleghi mi hanno proposto di diventarne direttore. E’ stato un passo importante che ho accettato sin da subito portando avanti nel frattempo l’impegno da sindaco. Ma ovviamente continuare a portare avanti i due impegni diventa sempre più difficile, per questo ho fatto una scelta seppur a malincuore. Sono però grata al paese per avermi fatto vivere questa esperienza.
Come è stato amministrare un borgo come Guardabosone?
E’ stata una esperienza ricca dal punto di vista umano, ma anche difficile. Penso al periodo della pandemia Covid quando noi sindaci ci siamo trovati a gestire situazioni davvero difficili legate anche ai vari protocolli. Poi c’è stata tutta la questione del Pnrr da inseguire con poco personale a livello comunale, è stata una parte difficile. Però ho scoperto un paese unito, ho conosciuto tante persone e come gruppo abbiamo lavorato per far conoscere il nostro paese, oltre che portare anche importanti eventi culturali toccando temi sempre di attualità.
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