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Nuova diga sul Sessera, la Regione la vuole. E si riaccende lo scontro con gli ambientalisti
Il progetto del Consorzio Baraggia è stato premiato, ma ormai i permessi sono in scadenza tra pochi mesi.
Nuova diga sul Sessera, la Regione la vuole. E si riaccende lo scontro con gli ambientalisti. Il progetto del Consorzio Baraggia è stato premiato, ma ormai i permessi sono in scadenza tra pochi mesi.
Nuova diga sul Sessera, la Regione la vuole. E si riaccende lo scontro con gli ambientalisti
Una valutazione un po’ troppo superficiale per gli ambientalisti. Ma di fatto, il progetto per l’ampliamento della diga sul Sessera si trova addirittura tra le priorità della Regione per quanto riguarda gli interventi del settore idrico.
Una presa di posizione subito contestata dall’associazione “Custodiamo la Valsessera”, da Comitato tutela fiumi e da Legambiente. Nel documento della Regione Piemonte Piemonte da inviare al Ministero per inserire nel piano nazionale gli interventi infrastrutturali per la sicurezza nel settore idrico l’invaso sul Sessera ha l’ordine di priorità massima.
In particolare, il progetto presentato anni fa dal Consorzio di bonifica della Baraggia, è stato “premiato” per l’utilizzo della risorsa idrica come uso agricolo e potabile, la tipologia di intervento che prevede la nuova costruzione di un invaso, il livello di progettazione e l’entità dell’opera che privilegia una maggiore capacità di accumulo.
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Le critiche degli ambientalisti
Ma per gli ambientalisti è stata fatta una valutazione sommaria, senza andare a tenere conto di una serie di fattori. «La Regione ha assegnato la priorità massima a tutte le 14 opere a livello regionale relative al settore idrico – sottolineano le associazioni ambientaliste -. Non è stata individuata alcuna differenza tra i vari interventi proposti a livello regionale. Di fatto il progetto “Serra degli Ulivi” ha la stessa valutazione del progetto “Rifacimento dell’invaso sul Sessera”».
E questo nonostante il progetto relativo ai torrenti Ellero e Pesio sia a servizio di un territorio nel sud del Piemonte a maggior rischio desertificazione, sia caratterizzato da un rapporto costi e benefici più favorevole rispetto alla diga sul Sessera e non abbia prossima la scadenza dei termini dei lavori.
“Analisi sommaria che va respinta”
Insomma per gli ambientalisti da parte della Regione non c’è stata una vera analisi. «Per quanto riguarda il progetto della diga sul Sessera – riprendono gli ambientalisti – il positivo parere di compatibilità ambientale Via risalente al 2014 prevedeva la realizzazione dell’opera entro dicembre 2024, fatto impossibile e quindi occorrerà reiterare la procedura di Via. Inoltre non risultano espletate le verifiche di ottemperanza per la fase ante operam e per la progettazione esecutiva».
Secondo gli ambientalisti inoltre non sussistono le condizioni per l’accesso ai finanziamenti per l’opera in quanto l’area ricade in una zona Sic (sito di interesse comunitario).
Stanno scadendo i termini delle autorizzazioni
Da qui la richiesta alla direzione generale per le dighe di rigettare l’elenco delle priorità approvato dalla Regione Piemonte. «Il buon senso dovrebbe escludere il finanziamento ad opere il cui positivo provvedimento di compatibilità ambientale è in scadenza tra pochi mesi (non più possibile la concessione di proroga). E il progetto dovrà, obbligatoriamente, essere sottoposto ad una nuova procedura di Via – sottolineano Guido Gubernati del Comitato tutela fiumi, Daniele Gamba di Legambiente e Albino Foglia Parrucin di Custodiamo la Valsessera -. E’ impossibile terminare le opere in 11 mesi quando ancora non è stato deliberato e concesso il finanziamento, superata la verifica di ottemperanza ante operam e sul progetto esecutivo, disposte e concluse le gare per l’affidamento dei lavori».
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