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Bomber Ravasi tiene a galla il Borgo e sogna Ibrahimovic

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Bomber Ravasi tiene a galla il Borgo e sogna di giocare con Ibrahimovic.

Bomber Ravasi tiene a galla il Borgo

Un gol ogni 123 minuti. Ed è grazie soprattutto a lui che il Borgosesia calcio è praticamente salvo con largo anticipo. Riccardo Ravasi, classe 1994, sta disputando un grande campionato e guida la classifica marcatori del girone A della serie D, al pari di Francesco Casolla del Bra, con 16 centri.

Quello in corso è il campionato nel quale hai segnato più gol: a cosa si deve questa maturazione?

Sicuramente ho trovato l’ambiente e i compagni giusti per potermi esprimere al meglio. E’ anche vero che è la prima stagione nella quale ricopro il ruolo di punta centrale, questo mi ha aiutato, visto che sinora avevo sempre fatto la seconda punta, l’esterno o il trequartista.

Come vivi questo tuo ruolo da leader?

Anche nel passato campionato ero uno dei più “vecchi” e mi sono calato nella parte. Sono contento di poter dare il mio contributo e spero si possa continuare così.

Settimana particolare questa con lo stop del campionato per il rischio Coronavirus. Come l’avete affrontata?

Non ci siamo fasciati la testa. Ci sono stati spiegati gli idonei comportamenti di prevenzione e li abbiamo seguiti come ad esempio il fatto di non fare la doccia insieme. Detto questo non ci sono state né paura e né panico e ci siamo allenati senza problemi.

Da qualche tempo giochi con la maschera protettiva per un infortunio. Quali sensazioni provi?

La maschera qualcosa ti toglie come ad esempio la visibilità che è più limitata del normale. Detto questo però ti dà una protezione che serve per essere più sicuri. Per la maschera viene fatto un calco della faccia che poi viene immerso in un materiale caldo che si modella perfettamente alla struttura del volto. Non vedo comunque l’ora di toglierla, cosa che dovrebbe avvenire già nella prossima partita.

La squadra ha cambiato modulo ma tu hai continuato a segnare.

C’è grande organizzazione e siamo un gruppo molto affiatato. Gioco da punta di riferimento e sia con la disposizione tattica di inizio anno che con quella attuale, in avanti arrivano molti palloni.

La classifica marcatori la guardi?

No, fa piacere essere in alto ma prima di tutto arrivano gli obiettivi di squadra. Pensiamo alla salvezza e a far il maggior numero di punti possibili, per il resto si vedrà.

Che idea ti sei fatto del campionato e del momento del Borgosesia?

Da quando gioco, questo campionato è il più equilibrato che ho disputato. Con due risultati positivi sei nei play-off e con due passi falsi finisci nei play-out. Senza dubbio è bello e stimolante. Per quanto riguarda noi, c’è qualche rammarico perché se abbiamo quasi sempre fatto risultato con le squadre che ci stanno davanti, sono stati persi punti con le squadre dietro di noi e questo ci ha tolto momentaneamente l’opportunità di essere più avanti in classifica.

La tua carriera è partita dalla rosa del Verona in Serie A, poi è proseguita con 60 gare tra i professionisti ma ti sei calato in pieno nella realtà della Serie D con grande umiltà.

Non nascondo che prima di scendere di categoria ero un pochino scettico. Arrivavo però da 6 mesi a Modena in cui non avevo trovato spazio, così sono ripartito da Grumello e mi sono calato nella categoria. Le cose sono andate bene e stanno arrivando i risultati.

Una parte del tuo cuore sarà ancora gialloblù, che impressione ti fa vedere il Verona come una rivelazione della Serie A.

Per me non è una sorpresa. Organizzazione e serietà sono da sempre cardini del club scaligero. Anche quando ero lì, si respirava aria di grande calcio. Attualmente sta disputando un campionato che è lo specchio di queste cose.

Facendo un po’ di fantacalcio, con quale grande attaccante di oggi e del passato ti piacerebbe giocare?

Mi farebbe impazzire giocare con Ibrahimovic, calciatore dalla grandissima personalità. Del passato dico Shevchenko che ha fatto cose straordinarie con il Milan.

Come ti vedi una volta appese le scarpette al chiodo?

Ho una laurea in Scienze Motorie che i miei mi hanno spinto a conseguire. Spero che questo mi permetta di restare nel mondo dello sport in generale e in quello del calcio nello specifico. Mi piacerebbe fare l’allenatore ma adesso è ancora presto per pensarci.

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