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Dufour Varallo: funziona la “cura” Andolfo, la squadra risale

I neroverdi hanno cambiato marcia nel ritorno e sono fuori dalla zona “calda”.

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Dufour Varallo, la “cura” Andolfo funziona. «Ma siamo solo a metà dell’opera».

Con la Dufour funziona la “cura” Andolfo

Quando è arrivato (era alla fine di ottobre) la Dufour era penultima in classifica con 5 punti e una sola vittoria. Quattro mesi e un intero girone dopo (dalla partita di andata con lo Sparta persa per 1–0 a quella di domenica contro i novaresi stravinta per 5–1), i neroverdi sono decimi con 28 punti.

Numeri alla mano, la cura “Fabio Andolfo” sta facendo bene alla Dufour Varallo, che per la prima volta in questa stagione si trova fuori dalla zona pericolosa. Se il campionato si chiudesse oggi, infatti, la squadra del Sacro Monte sarebbe salva. «Ma siamo soltanto a metà dell’opera – ammonisce l’allenatore vigevanese – e da qui alla fine del campionato dobbiamo completarla. Sono però anche convinto che la posizione di classifica che compete alla squadra non è quella attuale, il gruppo vale di più e per questo il nostro obiettivo deve essere quello di salire ancora».

Un lungo percorso di svolta

A dire il vero, Andolfo ci ha messo un po’ per “raddrizzare la baracca”. La Dufour, infatti, ha svoltato a livello di risultati soltanto nel nuovo anno, come testimoniano i 16 punti e le 5 vittorie ottenute nelle ultime 8 partite: una media da primi posti.

«Il segreto? Il lavoro sul campo, non conosco altre regole. I ragazzi si sono dovuti abituare a tre allenamenti a settimana della durata di due ore e questo ha portato la squadra al livello attuale. Bravi i giocatori a seguirmi e a fare proprio questo metodo, che non può che essere programmato a livello stagionale. Se mi avessero chiesto di fare risultato subito non sarei venuto a Varallo».

Si continua a migliorare

Andolfo, che a livello di allenatore vanta anche esperienze a livello professionistico nel settore giovanile del Milan, era già stato sotto al Sacro Monte, ormai qualche annetto fa, come calciatore. «Come allora – prosegue – ho trovato una società sana e seria, che vuole crescere e strutturarsi, senza buttare via i soldi, ma cercando di investirli al meglio. Insieme stiamo già preparando un progetto tecnico a 360 gradi, che prevede una sinergia tra prima squadra e settore giovanile che è fondamentale se si vuole crescere».

La crescita della Dufour è stata lenta ma inesorabile, come dimostra la classifica: «All’inizio non è stato facile – conferma l’allenatore –, perché quando si perde sempre viene meno anche l’autostima. Ne siamo usciti tutti assieme, con un lavoro integrale e integrato, che ha coinvolto tattica, tecnica, condizione fisica e mentalità. Devo dire che ho trovato giocatori bravi non solo a livello tecnico, ma anche caratteriale».

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