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Francesco Surace in 48 ore da Borgosesia alla Spagna

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Francesco Surace in bicicletta da Borgosesia alla Spagna: 1238 chilometri in 48 ore

Francesco Surace in 48 ore da Borgosesia alla Spagna

C’è chi va in vacanza in aereo, chi in macchina o in pullman e chi preferisce il treno. Francesco Surace, invece, ci è andato in bicicletta: da Borgosesia a Benicassim in Spagna, per la precisione, 1238 chilometri in tutto, che l’atleta valsesiano ha percorso pedalando per circa 48 ore.

Anche poco meno di un anno fa aveva fatto parlare di sé per un’altra impresa sportiva estrema percorrendo 243 chilometri (prima in bici e poi a piedi) da Genova alla Capanna Margherita (via Gressoney) in 13 ore e 3 minuti. Stavolta le sue ferie ha deciso di passarle soltanto sui pedali: «Sono partito venerdì 12 alle 19 in direzione di Torino, quindi ho superato il passo del Monginevro, attraversato la Francia e poi sono entrato in terra spagnola. A Benicassim ha deciso di concludere il mio viaggio e mi sono fatto recuperare dall’amico Vittorio Ferracin che da tre anni vive a Benidorm, 250 chilometri più in là».

E nella località balneare della Costa Blanca, Surace si è poi fermato per qualche giorno, godendosi il meritato riposo. «Per me è stata la prima esperienza di questo tipo – racconta – ed è stata bellissima e piena di emozioni. La prima tappa è stata di 510 chilometri ed è durata 19 ore, poi mi sono fermato a dormire e la mattina dopo mi sono rimesso in sella per altri 728 chilometri. Dopo 29 ore consecutive sui pedali avevo difficoltà a tenere le mani sul manubrio, i piedi nelle scarpe e stare seduto sulla sella».

Un’avventura, che è servita al giovane valsesiano per fare esperienza in vista della partecipazione a qualche gara “self supported” (senza supporto esterno) sulle grandi distanze: «Quello che mi aspettavo di portare a casa era esperienza e conoscenza e questo obiettivo l’ho raggiunto. Ho provato tutto quello che ho studiato sull’ultra distanza: praticità nei bagagli, comodità per avere tutto sottomano e non doversi fermare spesso. Ma anche ponderare l’utilizzo di acqua e cibo, non sprecare energie inutilmente e fare sempre attenzione a dove si mettono le ruote. Ho avuto anche un po’ di paura, che ti tiene all’erta, ti fa pensare dieci volte a ogni mossa, soprattutto quando passi la notte a pedalare in posti sconosciuti, lontano da paesi e dove passano poche macchine, o quando entri in grandi città dopo 400 chilometri e devi restare lucido perché gli altri non stanno a guardare te che fai pazzie e sei stanco».

Archiviata questa esperienza e in attesa di prendere il via l’anno prossimo a qualche gara ciclistica sulle lunghe distanze, Surace continuerà ad allenarsi partecipando alle gare locali: è tesserato infatti per il Team Valli del Rosa (ciclismo) e per il Gsa Valsesia (podismo).

In foto Francesco Surace al confine tra Francia e Spagna.

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