Sport
La figlia di Gnaro Mondinelli a 16 anni è una promessa dello sci
La figlia di Gnaro Mondinelli brilla nello sci: la sedicenne Emilia sta costruendo una carriera sulla neve.
La figlia di Gnaro Mondinelli brilla
La passione per la montagna deve averla ereditata: dal papà Silvio, il grande Gnaro recordman di scalate senza ossigeno, dalla mamma Idel e dal fratello Ferruccio. Ma il merito per i suoi risultati va all’impegno profuso nelle lunghe ore di allenamento. A 16 anni, il sogno di Emilia Mondinelli è quello di riuscire a partecipare un giorno alla Coppa del Mondo di sci, la cui ultima vincitrice è proprio un’italiana, Federica Brignone. Per il momento, quando gareggia è spesso la migliore tra le sue coetanee e per questo il suo sport preferito è diventato anche un grande impegno, che deve conciliare con la scuola: «E’ un bell’impegno – racconta Mondinelli – e naturalmente faccio molte assenze. Ma mia mamma è stata chiara: se non vado bene a scuola, niente sci. E così mi riguardo le lezioni su un sito e scrivo ai prof su WhatsApp in modo da riuscire a recuperare. Da quest’anno, dopo aver preso casa a Cesana Torinese, frequento l’istituto Frejus di Bardonecchia. Le medie invece le ho fatte a Balmuccia (e all’esame ha preso 10 ndr), poi avevo iniziato ragioneria turistica ad D’Adda di Varallo. Mi sono trasferita perché sono entrata a far parte dello Sci Club Sansicario Cesana, una squadra più grande del Mera, in cui sono cresciuta».
Gli allenamenti
Essendo un’atleta di interesse nazionale, Mondinelli può continuare ad allenarsi e a fare gare, nonostante lo stop dello sport. «Mi piacerebbe fare la sciatrice a tempo pieno e partecipare alla Coppa del mondo – conferma la giovane valsesiana – , ho capito di cominciare ad andare forte all’età di 14 anni, quando ho vinto il titolo regionale in slalom. Mi ispiro a Feller, che scia sempre di potenza e senza pensare troppo e preferisco lo slalom, anche se ultimamente vado meglio in gigante. Nella nuova squadra mi trovo molto bene anche se a livello di allenamento non è cambiato molto, visto che anche qui come in Valsesia gli allenatori hanno avuto come modello Enzo Poletti. Il gruppo però è più grande. I miei allenamenti? Quest’autunno sono stata 15 giorni in Svezia, in estate ho fatto sedute di 4 ore al giorno per 40 giorni, attualmente faccio allenamenti di due ore e mezza, alternandomi con gli altri, visto che non si può sciare tutti insieme».
I progetti per il futuro
Oltre che diventare una campionessa, a Mondinelli piacerebbe continuar a rimanere nel mondo dello sport, anche una volta smesso di gareggiare: «Mi piacerebbe lavorare sempre in ambito sportivo – conferma -, magari come fisioterapista. Non mi vedo invece come maestra o allenatrice, perché non sono brava a capire le altre persone. Le altre passioni? Scalare e arrampicare, o andare alla Margherita insieme a papà, ma soprattutto correre in montagna per liberare la mente». Emilia ha anche un suo punto di riferimento imprescindibile in famiglia: «Mio fratello Ferruccio, che ha otto anni più di me e che ha fatto gare e ora è allenatore . Lo chiamo sempre prima di ogni manche per raccontargli come è andata, lui sta ad ascoltarmi e questo per me è essenziale».
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