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Mattia Urban lascia il campo di calcio dopo 586 partite e 271 gol

Tutto è iniziato a Borgosesia, con cui ha vissuto gli anni della serie D, poi anche Valduggia, Dufour e l’esperienza in gialloblù

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Mattia Urban lascia il campo di calcio dopo 586 partite e 271 gol. Classe 1985, dopo aver portato in salvo la Quaronese in Prima categoria ha deciso di smettere di giocare.

Mattia Urban lascia il campo di calcio

Ma non starà lontano dal calcio, infatti sarà lui il nuovo allenatore della squadra gialloblù nella prossima stagione, un ruolo che di fatto aveva già assunto (pur continuando anche a scendere in campo) nell’ultima parte del campionato insieme ad Antonio Carlone, dopo l’addio di Raffaele Fabani.

L’esperienza di Urban

«Dopo 21 anni, più di metà della mia vita, 586 partite e 271 gol in 8 squadre diverse è arrivato il momento di smettere di giocare. Non è stata per niente una decisione semplice ma sono convinto di avere fatto la scelta giusta al momento giusto. Sono super orgoglioso di quello che ho fatto nel mio piccolo in tutti questi anni – racconta Urban in un post sui social -. Porterò per sempre nel cuore tutti i miei compagni e gli avversari, gli allenatori i dirigenti, i presidenti e i tifosi, i campi e gli spogliatoi, i palloni da calciare e le scarpe da mettersi ai piedi, le vittorie e le sconfitte, le scelte giuste e quelle sbagliate, tutto mi ha formato e mi ha aiutato a crescere».
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Le tappe della carriera

Ripercorre poi le tappe della sua carriera: «Sono partito a 17 anni in serie D nella squadra del mio paese che ho sempre seguito e tifato fin da bambino con la “classe dell’85 del Borgo” e il soprannome di “sindaco”, sono passato alla macchinata di Borgovercelli e da un gruppo fantastico a Cossato dove ho ritrovato la voglia di giocare e di essere un “bomber” (o Bomberone) per poi tornare in Valsesia al mitico Valduggia e finire la festa a Quarona».
Ha giocato in tutte le categorie dalla serie D, passando per l’Eccellenza, fino poi alla Promozione e in Prima categoria. Durante la carriera, Urban ha giocato anche nel Borgopal, nella Dufour, nel Briga e nel Cavaglià. Al Valduggia è arrivato a metà della stagione 2015-2016. La specialità di Urban era sicuramente il calco di punizione, ha pennellato gol fantastici.

I consigli di papà Giorgio

Il suo sinistro magico Mattia lo ha nel suo dna, ma l’ha anche migliorato grazie ai consigli di papà Giorgio, ex giocatore e allenatore, in famiglia ha avuto anche nonno Oscar portiere, lo zio Ivan e il fratello gemello Daniele che con lui ha condiviso gli anni di Borgosesia. «Ho fatto tanti assist ai miei compagni e tanti gol grazie a loro, il primo col Borgo (un bel batti e ribatti) non lo scorderò mai come non posso dimenticare quello al Gozzano nella serata della vittoria del campionato in uno stadio pieno (era mercoledì 15 aprile del 2009 ndr) o i tanti a Cossato e Valduggia e l’ultimo a Quarona (anche se ancora non lo sapevo) nella mia ultima partita giusto qualche settimana fa, su punizione ovviamente per chiudere il cerchio».

I ringraziamenti

E non mancano i ringraziamenti: «Grazie a tutte le persone che hanno condiviso con me anche solo un minuto calcistico di questi 21 anni, oramai sono diventato “grande”, si guarda avanti a nuove esperienze perché tutto inizia e tutto finisce ma sempre con tanta passione e tanto divertimento. Infine grazie al calcio, sei sempre lo sport più bello del mondo».

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