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Alta Valsesia in lutto per Ivo Boggini: lavorava come chef a Milano

Sempre molto legato a Rossa, era uno degli “ambasciatori” della cucina piemontese.

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Alta Valsesia in lutto per Ivo Boggini: lavorava come chef a Milano. Sempre molto legato a Rossa, era uno degli “ambasciatori” della cucina piemontese.

Alta Valsesia in lutto per Ivo Boggini: lavorava come chef a Milano

Viene celebrato oggi, martedì 29 luglio, alle 10.30 nella chiesa parrocchiale di Rossa, il funerale di uno degli “ambasciatori” della cucina piemontese. Ivo Boggini, “non chef, solo cuoco”, come amava definirsi, è scomparso a 73 anni. Lascia la mamma Lucia, i fratelli Ivana, Giacomino e Magda con le rispettive famiglie e i parenti.

Originario del piccolo paese montano, Boggini nella realtà chef lo era eccome: dal 1984 era infatti protagonista della ricette di uno dei ristornati più rinomati di Milano, la “Cantina piemontese”, locale situato alle spalle del Duomo. Ancora lo scorso anno diceva a chi lo intervistava: «A questa età sono tra i pochi rimasti a fare questo lavoro. Sono un valsesiano doc, vengo dalla montagna, amo il mio lavoro. Volevo ritirarmi ma ho talmente tanta passione che vado avanti. Da quarant’anni sono a Milano e do da mangiare alle clientela milanese, che credo mi ami molto».

Gli inizi come cameriere

Alle spalle di Boggini c’era una lunga gavetta. Aveva iniziato come cameriere, poi aveva conosciuto due grandi chef, di quelli di una volta. Nel giorno di riposo, raccontava, andava in cucina ad imparare il mestiere. «L’ho rubato così – diceva -. Ma credo che si debba esser bravi a captare quello che viene insegnato. Poi mi sono messo in cucina, ho lavorato a Vigevano e Milano, e poi sono arrivato alla “Cantina piemontese”».

Il lutto a Rossa

Ivo Boggini mancherà non solo ai buongustai di Milano ma anche alla piccola comunità di Rossa. Nonostante il lavoro lo avesse portato a diversi chilometri di distanza, Boggini era rimasto molto legato al suo paese: era sempre in prima fila nelle attività degli alpini, della Pro loco e del Comitato carnevale di Rossa, con uno spirito che non è mai venuto meno.

Anche durante la malattia che lo aveva colpito qualche anno fa: nonostante tutto aveva continuato a lavorare fino all’ultimo. E’ morto venerdì, trascorrendo sereno gli ultimi giorni a Rossa, dove ancora aveva la residenza.

Il ricordo dell’amico

L’amico Gian Paolo De Dominici lo ricorda come un appassionato cacciatore, spesso sulle montagne valsesiane.

«Quanti ricordi alle Mollie – scrive su Facebook -. Ora il vento porta il tuo nome e gli alberi ricordano il tuo passo, buona caccia, amico mio per sempre». Non solo cacciatore ma amante della montagna a tutto tondo. «Con lui – ricorda ancora De Dominici – andavo a camminare o per funghi. Quando ancora si faceva il gemellaggio annuale con la Val Mastallone al pizzo Tracciora, parlo di una ventina di anni fa, lui era l’anima della festa, guidando per scherzo la banda musicale, che saliva invece per davvero a suonare». Socio della Pro loco e degli alpini di Rossa, a fine marzo, durante la festa annuale del gruppo, c’era ancora lui ai fornelli. «Con qualsiasi ingrediente tirava fori un piatto importante – prosegue De Dominici -. Come Pro loco abbiamo fatto parecchie edizioni dell’Alpàa al parco D’Adda. E i suoi piatti avevano sempre un gran successo».

Era anche nel Comitato carnevale, di cui per qualche anno fu presidente. «Aveva ripreso in mano la ricetta del tradizionale minestrone, creando una versione più leggera e più attuale. Mancherà tantissimo a me e a tutta la comunità di Rossa». Lascia un vuoto anche a Milano e nell’ambiente di lavoro. Un amico scrive su Fb: «Che dispiacere amico e collega, mi rimane il ricordo dei bei giorni a Milano».

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