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Cronaca

Il nubifragio presenta il conto all’alta Valsesia: più di 3 milioni di danni. LE FOTO

La maggior parte dei disastri sono ad Alagna. Colpiti in modo più marginale Campertogno e Scopa.

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Il nubifragio presenta il conto all’alta Valsesia: più di 3 milioni di danni. La maggior parte dei disastri sono ad Alagna. Colpiti in modo più marginale Campertogno e Scopa.

Il nubifragio presenta il conto all’alta Valsesia: più di 3 milioni di danni

Gli amministratori hanno fatto un sopralluogo e quantificato a grandi linee i danni: da una prima stima oltre 3 milioni di euro con danneggiamenti di strade, ponti, scogliere. E’ il conto che il nubifragio lascia da pagare al territorio dopo aver colpito duro in alta Valsesia nella notte tra sabato 29 e domenica 30 giugno.

Il punto della situazione

I danni più ingenti sono quelli di Alagna Valsesia (nella foto di copertina, il ponte di Schennine collassato su un lato). Ma ci sono grossi problemi anche nel Parco naturale dell’Alta Valsesia, con sentieri e infrastrutture turistiche devastate. Evacuati con elicottero dei vigili del fuoco i turisti che si trovavano nei rifugi. Danni anche a Campertogno e Scopa anche se più lievi.

A fare un quadro della situazione è il presidente dell’Unione montana, Francesco Pietrasanta. Nella giornata di oggi, lunedì 1 luglio, «saranno in zona i funzionari delle opere pubbliche della Regione Piemonte per un sopralluogo. Come Unione montana dei comuni della Valsesia ci stringiamo attorno alle comunità colpite e ai sindaci coinvolti, e ringraziamo tutte le autorità per il pronto intervento».

«A distanza di circa quattro anni dall’ultima alluvione che ha devastato la Valsesia, è preoccupante vedere quanto siamo indifesi davanti a questi eventi. Come abbiamo già detto più volte è necessario mettere mano ai fiumi e ai torrenti, fare pulizia, fare manutenzioni sulle infrastrutture che regimano le acque e procedere con disalvei programmati. Per fare questo servono risorse mirate per i comuni montani che sono le avanguardie di questo sconvolgimento climatico».

Preoccupazioni per la stagione estiva

«Siamo sicuri che la Regione e lo Stato non ci lasceranno da soli – conclude il presidente Pietrasanta – ma chiediamo di fare in fretta sorpattutto con l’avvicinarsi della stagione turistica estiva per evitare ulteriori danni economici alle attività». Il timore infatti è che la devastazione possa frenare gli arrivi di escursionisti e villeggianti nel periodo più importante per gli operatori del turismo.

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