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La corte di Cassazione blocca la centralina idroelettrica a Rassa

Accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste: «Nessuno sfregio a questo bellissimo paese».

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La corte di Cassazione blocca la centralina idroelettrica a Rassa. Accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste: «Nessuno sfregio a questo bellissimo paese».

La corte di Cassazione blocca la centralina idroelettrica a Rassa

Progetto bocciato e rinviato al Tribunale superiore delle Acqua. Esultano le associazioni ambientaliste che da anni stanno dando battaglia contro la realizzazione di una centralina idroelettrica lungo il Sorba a Rassa: la corte di Cassazione ha accolto il loro ricorso contro l’autorizzazione.

La storia è lunga. Risale uinfatti al 23 dicembre 2019 l’autorizzazione che la Provincia di Vercelli ha concesso al Comune di Rassa per la costruzione e l’esercizio di un nuovo impianto idroelettrico sul torrente Sorba con il prelievo dell’acqua tra la frazione Campello e il centro dell’abitato di Rassa.

Inizia la battaglia

Legambiente Piemonte, Federazione nazionale Pro Natura, Enrica Busti, Marcello e Riccardo Gilardone, preoccupati per l’effetto che la realizzazione della centrale avrebbe portato alla naturalità del torrente Sorba, avevano presentato ricorso contro questa autorizzazione al Tribunale superiore delle Acque di Roma. Che con la sentenza del 11 luglio 2022 lo aveva però respinto.

Intanto era anche partita una raccolta firme online che aveva raccolto 11mila adesioni da tutta Italia e anche dall’estero.

Contro questa sentenza, le associazioni avevano presentato un ulteriore ricorso alla corte suprema di Cassazione, che il 19 marzo ha pubblicato la propria decisione. Il ricorso è stato accolto e la pratica è stata rinviata al Tribunale superiore delle Acque che dovrà provvedere a modificare la propria precedente sentenza.

Legambiente esulta

«Legambiente del Vercellese e della Valsesia e la sua presidente Enrica Busti ringraziano tutti quei cittadini e quelle associazioni che si sono impegnati per fare sì che Rassa rimanga la Rassa splendida e naturale che abbiamo oggi, quella che alpinisti, canoisti e turisti apprezzano così tanto, e che costituisce quindi anche una risorsa economica importante per tutti i suoi abitanti», spiega in una nota Legambiente.

E aggiunge: «Per quanto riguarda i fabbisogni energetici del Comune ci sono ben altri modi per risolverli, a partire dalle possibilità offerte dalle recentissime norme sulle comunità energetiche che permettono forti risparmi sia per l’energia elettrica sia per il riscaldamento, senza la necessità di deturpare la bellezza di questi luoghi incantevoli».

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2 Commenti

1 Commento

  1. Fabio

    21 Marzo 2024 at 16:33

    Poi non lamentatevi se saremo costretti ad utilizzare centrali elettriche più inquinanti rispetto alle fonti rinnovabili… è una sconfitta per tutti, perché le centrali idroelettriche se fatte bene sono veramente poco impattanti.

  2. Emiliano

    22 Marzo 2024 at 16:38

    be’ c’è poco da gioire ora però se propongono un mini reattore nucleare in paese saranno più contenti… poveri noi così non può funzionare… ora faranno la comunità energetica ma quando arriva il conto per comprare pannelli…

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