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La storica villa Aprilia al Baranca diventa proprietà di Bannio Anzino

Il tribunale di Verbania ha accolto la domanda di usucapione: diventerà un osservatorio astronomico.

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La storica villa Aprilia al Baranca diventa proprietà di Bannio Anzino. Il tribunale di Verbania ha accolto la domanda di usucapione: diventerà un osservatorio astronomico.

La storica villa Aprilia al Baranca diventa proprietà di Bannio Anzino

Un osservatorio astronomico sui ruderi di Villa Aprilia. L’idea del Comune di Bannio Anzino può diventare realtà. Infatti l’amministrazione comunale del piccolo centro ossolano è diventata proprietaria di quello che resta dell’edificio realizzato nel 1908 all’alpe Selle di Baranca.

E’ stata l’amministrazione del sindaco Pierfranco Bonfadini ad avviare una procedura legale per far valere l’usucapione dei resti della storica villa, costruita dall’architetto-ingegnere di Borgosesia Costantino Gilodi su committenza di Vincenzo Lancia. Nei giorni scorsi è arrivato l’atto ufficiale da parte del tribunale di Verbania.

Al confine con Fobello

L’area sorge proprio a confine con il Comune di Fobello, nella zona del colle di Baranca. «Siamo contenti che l’amministrazione di Bannio Anzino possa portare avanti la messa in sicurezza della zona – spiega il sindaco di Fobello Anna Baingiu -. La villa si trova nel territorio comunale di Bannio Anzino, anche se è stata sempre legata al nostro paese per via della famiglia Lancia».

Non è stata una pratica facile quella del Comune del Vco, ha dovuto rintracciare tutti i proprietari dell’area, alcuni neppure sapevano di essere titolari dello storico edificio. Ma di fatto nessuno da anni si occupava più della struttura.

Sarà un osservatorio astronomico

L’idea finale è di ricavare un osservatorio astronomico ed è già partita la corsa a recuperare i fondi necessari. L’amministrazione comunale di Bannio Anzino ha anche parte dei soldi per rilanciare questo pezzo storico di montagna: mezzo milione di fondi europei sono stati assegnati al Comune per allungare la strada che porta sotto il colle d’Egua, da dove proseguendo si arriva all’insediamento walser di Carcoforo. Ma non bastano ancora. Il recupero di Villa Aprilia sarebbe anche importante per il turismo della Valsesia.

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7 Commenti

1 Commento

  1. Ennio

    21 Novembre 2023 at 22:32

    Rispetto alla foto qui pubblicata la rovina dei ruderi è progredita, con il crollo dell’arco all’ingresso.
    in estate, almeno una decina di anni fa,e accadeva sicuramente da ben prima, una mandria di mucche, muli e bufale scorazzava dentro la villa contribuendo, me testimone, a danneggiare le mura.
    Plaudo all’iniziativa di Bannio, senza dubbio alcuno, sperando in una recinzione robusta, che ahimè forse avrà un certo impatto negativo, ma l’opera non è certo una costruzione commerciale e non porterà, spero, disturbo alla montagna.

    • Ardmando

      22 Novembre 2023 at 8:29

      Onestamente mi auguro che il progetto di osservatorio astronomico comprenda la ricostruzione della Villa, perchè così com’è adesso (solo più un ammasso di pietre) non serve proprio a nulla e quindi tanto vale lasciare quelle rovine alle mandrie e alla natura.

  2. alessandro belviso

    23 Novembre 2023 at 10:55

    è un immobile storico da lasciare così, soltanto messo in ordine e sicurezza oltre a ricordare la guerra è stato l’unico tipo di villa in zona e forse non solo in zona.
    in quanto a trasformarlo in osservatorio è una delle strambe idee dei politici per colare cemento con annessi e connessi tipo la mostrusa strada che hanno in mente.
    se si vogliono vedere le stelle basta fermarsi di notte ed ammirarle all’aperto.

    • Anita

      23 Novembre 2023 at 16:28

      y

    • Pierfranco Bonfadini

      13 Dicembre 2023 at 22:17

      Buona sera,le rispondo perché vorrei chiarire la posizione del comune di Bannio Anziano.fin da quando ho visto per la prima volta,il villino,mi sono chiesto se potevo fare qualcosa per riportare in vita questa splendida e storica struttura.il primo scoglio era la propietà che per anni non ha mai voluto interessarsi dell immobile.da li è passata la storia del nostro paese.la guerra a poi contribuito alla totale distruzione.Il villino è stato incendiato dalla mano fascista,che poi il tempo lo ha reso nelle condizioni attuali.ora, però vi è la volontà di cercare di riportare a nuova vita il villino.l idea dell’osservatorio,trova vita per poter ridare un opportunità,senza stravolgere il sito e questo luogo.osservatorio con annesso possibilità di dimora.sarebbe un sogno nel cassetto per me e per tanti a cui sta a cuore questo luogo.siamo comunque aperti ad ogni tipo di confronto, purché costruttivo.bonfadini Pierfranco sindaco di Bannio Anzino.

  3. Ardmando

    24 Novembre 2023 at 8:40

    Le strade sono mostruosità? Però le usate tutti i giorni. Il falso perbenismo e il falso ambientalismo tipicamente italioti. In quanto il ricordare la guerra, quello non è un monumento di guerra. Se fosse vera questa ridicola affermazione, dopo ogni conflitto non bisognerebbe ricostruire nulla “per ricordare la guerra”. All’epoca era una villa come tante, unica certamente in quel luogo, ma non dissimile da altre opere distrutte dalla guerra e ricostruite. Qui i proprietari hanno scelto diversamente e allora si arriva ad indignarsi per l’abbandono. Era un proprietà privata e fino a prova contraria, in Italia la proprietà privata è sacra e il proprietario ci fa quello che vuole con le sue cose. Ora c’è un progetto, ma si preferisce come al solito criticare in modo sterile e falsamente perbenista o falsamente ambientalista. Quanta pochezza.

    • alessandro belviso

      24 Novembre 2023 at 10:51

      mi hai rotto i coglioni sei sempre a denigrare e offendere devi essere un mitomane

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