Cronaca
Stato di emergenza anche in Valsesia dopo il nubifragio. LE FOTO
Il presidente della Regione Alberto Cirio firma la richiesta per tutte le zone colpite. Intanto iniziano i lavori di ripristino.
Stato di emergenza anche in Valsesia dopo il nubifragio. Il presidente della Regione Alberto Cirio firma la richiesta per tutte le zone colpite. Intanto iniziano i lavori di ripristino.
Stato di emergenza anche in Valsesia dopo il nubifragio
Anche la Valsesia rientra nei territori per i quali il presidente della Regione Alberto Cirio ha chiesto lo stato di emergenza dopo i nubifragi che hanno colpito il territorio nella notte tra sabato e domenica. Oltre alla Valsesia, ingenti danni si sono avuti nel territorio della Valle Anzasca e Valle Divedro della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, e nell’Alta Val Susa, Valli di Lanzo, Valli Orco e Soana e Canavese della Città Metropolitana di Torino.
È stata anche completata una prima stima degli interventi necessari per le somme urgenze e per il ripristino immediato dei danni provocati dalla perturbazione che ammontano a circa 25 milioni di euro, sulla base dei sopralluoghi operati ieri, lunedì 1 luglio, dai tecnici della direzione opere pubbliche della Regione e dalle squadre della Protezione civile. In Valsesia una prima stima indicava danni per oltre 3 milioni.
Iniziati i lavori di ripristino
Intanto ad Alagna Valsesia, il centro più colpito dal maltempo, sono iniziati i lavori per ripristinare strade, ponti e sentieri, almeno dove è possibile con interventi rapidi. Ieri sera sono tornate accessibili alcune aree di territorio, altre zone sono invece ancora interdette all’accesso.
In val Vogna è stata ripristinata la viabilità su tutta l’area e lungo la strada comunale tra le frazioni Sant’Antonio e Peccia. Riaperto l’accesso ai rifugi Sottile e Carestia, all’Alpe Larecchio e al vallone del Maccagno. Anche il vallone di Otro è fruibile e il rifugio Zar Sennj è aperto.
Ripristinata la viabilità pedonale di accesso alla frazione Wittine ed alla località Pianalunga nel vallone dell’Olen, con impianti funiviari e rifugi accessibili e operativi.
Inaccessibile, sia per pedoni che per mezzi a motore la strada comunale dell’Acqua Bianca a monte della Frazione Merletti e la strada sterrata parallela sulla sinistra orografica del Sesia, crollata in più punti. Inaccessibili e non praticabili i sentieri di accesso all’Alpe Pile (rifugio Pastore), all’Alpe Bors (Crespi Calderini) e all’Alpe Vigne Superiore (Barba Ferrero). Domenica gli escursionisti erano stati riportati a valle in elicottero.
Il Sentiero del Turlo non è fruibile in quanto non si può raggiungere l’Acqua Bianca. Dvieto di percorrere qualunque sentiero a monte di frazione Merletti. «Con i lavori di ripristino in programma – avvisa il Comune – si prevede una rapida apertura dell’accessibilità pedonale e, con qualche giorno di lavoro in più, quella con mezzi a motore».
Caduti 200 millimetri di pioggia in poche ore
«In poche ore sono caduti circa 200 millimetri di pioggia che, ancora di più in considerazione del territorio montano interessato, costituiscono una vera eccezionalità – rileva l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi -. Grazie a sindaci, vigili del fuoco e al sistema della protezione civile in poche ore si sono messe in sicurezza le persone che rischiavano di rimanere isolate e si è ripristinata una situazione di vivibilità dei territori».
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