Seguici su

AttualitàVarallo e alta Valsesia

Varallo, conclusa la prima parte dei restauri alla Parete Gaudenziana

L’intervento nella chiesa di Santa Maria delle Grazie riprenderà dopo Pasqua.

Pubblicato

il

Varallo, conclusa la prima parte dei restauri alla Parete Gaudenziana. L’intervento nella chiesa di Santa Maria delle Grazie riprenderà dopo Pasqua.

Varallo, conclusa la prima parte dei restauri alla Parete Gaudenziana

Presentati ufficialmente a Varallo l’altra settimana i primi risultati dell’intervento di restauro che interessa il tramezzo affrescato della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il pubblico ha potuto prendere visione diretta del lavoro realizzato dai restauratori in questa prima fase dell’intervento reso possibile grazie all’impegno dei funzionari della Soprintendenza e finanziato dal Ministero della Cultura.

Le basse temperature dei mesi invernali rendono necessaria una pausa perché i prodotti utilizzati dai restauratori non reagiscono adeguatamente con il freddo così il cantiere riprenderà dopo Pasqua, ad aprile. Il cantiere è stato allestito il 30 settembre e i restauratori del consorzio Arké, incaricato dell’intervento, hanno iniziato a operare sulla parte più bassa del tramezzo dal 13 ottobre.

Che cosa si è fatto finora

«Questa prima fase – ha spiegato Benedetta Brison, funzionaria della Soprintendenza – ha visto le restauratrici Maria Chiara Ceriotti, responsabile per Arké, Francesca Frassati e Alessandra Raffo che si è occupata nello specifico dei manufatti metallici quali la cancellata impegnati nella porzione del tramezzo al di sotto delle scene della Passione: gli archi, il sottarco centrale, i capitelli, le zoccolature dipinte a finto marmo, i clipei con firma e data, i santi Francesco e Bernardino, le due piccole icone raffiguranti il Velo della Veronica e L’Imago Pietatis e la cancellata centrale».

Quello che è emerso durante l’intervento è proprio il fatto che ci sia una decisa differenza conservativa tra la parte bassa che nel tempo è stata maggiormente manomessa da numerosi piccoli interventi in quanto più interessata dalla devozione dei fedeli mentre la parte superiore risulta molto meno compromessa.

Sin è anche usato il laser

«L’intervento – ha spiegato Ceriotti – è consistito nel consolidamento della pellicola pittorica, la riadesione dell’intonaco al supporto murario e in una serie di puliture molto graduali: spolverature leggere, un primo passaggio per via umida con una miscela idonea a rimuovere polvere e sporco grasso, un alleggerimento per mezzo chimico delle ridipinture e attraverso la metodologia laser che si è dimostrata essere particolarmente efficace nella rimozione del leggero strato di ossalati, che costituivano un protettivo steso probabilmente nel corso dell’unico intervento documentato compiuto da Giulio Arienta nel 1876, e che rendeva la superficie opaca. Oggi si vedono le stuccature eseguite perché il ritocco pittorico verrà eseguito nella seconda fase dell’intervento».

Un restauro importante che permetterà di recuperare la leggibilità di un’opera straordinaria dal punto di vista tecnico ed esecutivo

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *