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A Scopa c’è un profugo ogni dieci residenti. «Fanno comunità a sé»

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Un privato ha messo a disposizione di Anteo e degli ospiti l’ex albergo Green

A Scopa c’è un richiedente asilo ogni dieci abitanti. Una trentina i migranti ospitati nell’ex albergo e oltre 300 i residenti in paese. «La struttura è piena – spiega il sindaco Cesare Farina -. Viene gestita dalla cooperativa Anteo e dalla prefettura, il Comune non è coinvolto. E’ una convivenza normale, senza particolari disagi, con una comunicazione asciutta». Insomma nessun progetto di coinvolgere i migranti nella vita del paese. «Vivono all’interno della struttura – spiega -, in giro per il paese si vedono poco e non prendono parte alla vita della comunità».

I primi ospiti erano arrivati a marzo, un po’ all’improvviso come è capitato altrove. Un privato ha messo a disposizione la struttura trovando l’accordo con Anteo, si tratta dell’ex albergo Green. Quel che è certo è che gli abitanti di Scopa avrebbero sperato per la struttura un destino diverso: «Siamo in un paese turistico – prosegue il sindaco – e meglio sarebbe stato riaprire l’albergo e farne una struttura ricettiva. L’immobile è però privato e quindi abbiamo le mani legate circa il suo utilizzo. Spiace avere a disposizione un albergo così e non poterlo sfruttare in quanto tale».

Inizialmente erano 25 gli ospiti, poi saliti a trenta accogliendo anche quelli provenienti dal centro di Valmaggiore di Quarona, che è stato chiuso nei mesi scorsi. «L’importante è che la situazione sia tranquilla – spiega Farina -. Non c’è alcun rapporto con il paese, non ci son stati casi di delinquenza o altro. Rappresentano davvero una comunità a sè, sul territorio non c’è nessun tipo di collaborazione e neanche come amministrazione siamo coinvolti in alcun modo. Abbiamo avuto questa imposizione e non possiamo fare altro che accettarla e monitorare al di fuori la situazione».

Difficile anche avvicinare i richiedenti asilo che non hanno voglia di parlare. Passano la maggior parte del proprio tempo nella struttura alberghiera, sono seguiti dagli operatori della cooperativa che li coinvolgono in diverse attività portandoli spesso anche a Borgosesia. Con i suoi trenta richiedenti asilo Scopa è uno dei Comuni con la più alta concentrazione di migranti.

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