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Acqua, risorse sempre più scarse: piovono solo ordinanze
Acqua, risorse sempre più scarse: piovono solo ordinanze. Sono passati sessanta giorni dall’ultima precipitazione (la nevicata dell’8 dicembre) e gli acquedotti iniziano a chiedere acqua. Negli ultimi giorni sono arrivate decine di ordinanze un po’ in tutti i paesi del territorio, dalla Valsesia alla Valsessera, a Valdilana, su segnalazione del Cordar. Non ci sono ancora gravi emergenze, ma la situazione inizia a preoccupare sul serio.
Acqua, risorse sempre più scarse: piovono solo ordinanze
Tanto per dare qualche numero e far capire l’emergenza: a gennaio si sono registrati 4,6 millimetri di pioggia media in tutta la regione, il quarto mese di gennaio più secco dopo quelli del 1989, del 1993 e del 2005. L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17 per cento a causa delle scarse precipitazioni che si erano registrate nel mese di dicembre.
Basta poi analizzare i dati meteo per rendersi conto che un inverno così non si vedeva da anni. A parte la nevicata dell’8 dicembre, la coltre bianca è sparita, le temperature hanno iniziato ad alzarsi togliendo il bianco dalle montagne e dai prati. I fiumi ormai da giorni iniziano ad essere ridotti a semplici torrenti.
L’analisi del Cordar
In pochi giorni sono state emesse finora una quindicina di ordinanze nei vari Comuni della zona su indicazione del Cordar. «E’ una situazione comune a tutto il Piemonte – sottolinea il presidente Paolo Croso -. Ormai non piove da due mesi, nevicate importanti non ce ne sono state. E le temperature da settimane sono decisamente sopra la media stagionale. E’ ovvio che bisogna prestare attenzione ed evitare sprechi, per questo abbiamo chiesto ai Comuni di emettere una ordinanza che è soprattutto preventiva».
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Al momento comunque situazioni particolarmente non ce ne sono: «A parte una frazione in alta valle – spiega – che è stata rifornita con le botti per il resto stiamo effettuando le dovute manovre per distribuire acqua un po’ ovunque, ma è una situazione ancora sotto controllo. E’ logico che speriamo anche noi nella pioggia affinché le vasche tornino a riempirsi il prima possibile e mettere fine a questa emergenza».
Le ordinanze
L’ordinanza adottata dai Comuni della zona (cui presumibilmente ne seguiranno altre a breve) è soprattutto preventiva. «Visto il perdurare di condizioni meteo favorevoli con scarse precipitazioni piovose – si legge nella nota dell’azienda -, che hanno notevolmente diminuito le portate delle sorgenti in ingresso ai serbatoi degli acquedotti comunali, per evitare disservizi e disagi si chiede di invitare la popolazione a utilizzare la risorsa idrica per i soli scopi igienico sanitari evitando inutili sprechi». Per esempio in questo periodo caratterizzato da una scarsità di precipitazioni si chiede di evitare di innaffiare orti e giardini e lavare le auto. «Io stesso confida il presidente di Cordar Valsesia – non lavo la mia da settimane…»
Comuni
Tra i Comuni c’è chi ha voluto rendere l’ordinanza più restrittiva: «Si dovrà inoltre evitare il deflusso dell’acqua potabile al solo scopo di evitare il congelamento delle condutture. Le attività produttive che utilizzano acqua proveniente dall’acquedotto comunale per i cicli di lavorazione dovranno limitare al minimo indispensabile il consumo. Ai trasgressori verrà comminata una sanzione da un minimo di 51,65 euro a un massimo di 258,23 euro».
Ad adottare l’ordinanza sono stati oltre a Varallo e Quarona anche i Comuni di Balmuccia, Boccioleto, Cellio con Breia, Cervatto, Fobello, Pila, Rimella, Rossa, Scopa, Scopello, Vocca e Valduggia. Anche a Valdilana è in vigore un’ordinanza analoga.
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