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Anche la crisi di Governo allontana l’apertura dello sci: sconfortati i gestori

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flashmob mondo sci

Anche la crisi di Governo contribuisce a tenere in sospeso il mondo degli impianti sciistici: il futuro della stagione invernale è ancora in forse.

Anche la crisi tiene lo sci sotto scacco

Sembra non esserci pace per gli impianti sciistici. Dopo tutte le difficoltà legate alle restrizioni, ora per gli impianti sembra aprirsi un nuovo momento di incertezza a causa della crisi di governo. Negli uffici di Monterosa 2000 aspettano ancora di capire quale potrà essere il futuro della stagione invernale. Il Comitato tecnico scientifico ha preso in mano il protocollo presentato per la ripartenza, ma non l’ha approvato del tutto rimandandolo al mittente per discutere su alcuni aspetti. Il fatto è che ora cambiando Governo bisogna capire anche come si muoverà il nuovo direttivo.

Un territorio in difficoltà

Andrea Colla, direttore di Monterosa 2000, rimane alla finestra. «Lo sci è fermo fino al 15 febbraio – spiega -. Questo ha previsto l’ultimo Dpcm, ma non ci sono ulteriori indicazioni. Per di più ora con la crisi di Governo bisognerà capire chi ci troveremo di fronte. Non sappiamo quale sarà la linea». E il rischio è che il mondo dello sci e della montagna passi in secondo piano. In fondo le consultazioni per il nuovo direttivo inizieranno solo in questi giorni e prima di arrivare ad avere un Governo ci vorrà ancora tempo. Intanto i giorni passano. «Le aspettative non sono rosee – riprende Colla -. A rimetterci però è un intero territorio».
Anche sul famoso protocollo redatto dalla conferenza delle regioni e dalle province autonome tutto è abbastanza fermo. «E’ vero – spiega -, il comitato tecnico scientifico l’ha preso in mano, ma non l’ha approvato del tutto. Ci sono ancora diversi aspetti da chiarire».

Le regole

Al documento, che stabiliva le norme per il distanziamento sugli impianti e la capienza massima su funivie e ovovie, il comitato ha aggiunto una nuova regola per contingentare le presenze sulle piste, e di conseguenza, evitare le resse agli impianti di risalita. Le vendite dovranno essere contingentate ma- suggerisce il comitato tecnico scientifico – “a tale scopo andrebbe previsto un sistema di prenotazione che sia in grado di consentire una gestione strutturata del numero degli utenti che possono accedere ai comprensori sciistici”.

Le vendite

Sui siti di vendita degli skipass sarà sufficiente istituire un numero massimo di skipass vendibili per ogni giornata di apertura. Un po’ più complicato calcolare la capienza massima tenendo conto anche degli stagionali e di tutte le altre formule in vendita per accedere agli impianti. Il comitato tecnico scientifico ha anche rivisto al ribasso la capienza massima che sarà al massimo del 50 per cento.
Intanto ad Alagna tutte le piste sono chiuse con un silenzio surreale, a Mera invece si allenano gli sci club. La regione Piemonte ha promesso dei contributi per il settore.

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