Seguici su

Attualità

Andavano con le prostitute, ora devono testimoniare

Pubblicato

il

Andavano con le prostitute, ora devono testimoniare: il caso di Roasio potrebbe portare alla luce decine di testimonianze imbarazzanti sui clienti.

Andavano con le prostitute, ora devono testimoniare

Professori, sportivi, professionisti e pure qualche pregiudicato tra i clienti della “Nuova Cina” di Roasio. E’ lungo l’elenco dei clienti che da gennaio 2020 saranno ascoltati durante il processo a carico di un 58enne di Masserano e del socio cinese accusati di sfruttamento della prostituzione. E per la Valsesia e la Valsessera del sesso a pagamento sarà come scoperchiare la scatola dei segreti.
LEGGI ANCHE: Centro massaggi Roasio era una casa a luci rosse

Le indagini dei carabinieri

I carabinieri di Borgosesia tenevano sotto controllo da tempo i movimenti del centro massaggi che sorgeva proprio sulla strada statale Biella-Laghi nel territorio di Roasio all’altezza dello svincolo per Sant’Eusebio. Le vetrine coperte con drappi rossi e una luce al neon con la scritta “aperto” lasciava spazio all’immaginazione. A tutte le ore del giorno, domeniche comprese, il centro era aperto e a disposizione. Ma all’interno oltre a massaggi si facevano ben altri servizi. Alcune donne di nazionalità cinese infatti proponevano prestazioni sessuali a pagamento. Le indagini dei carabinieri di Borgosesia sono state accurate, i militari hanno raccolto le testimonianze di decine di persone, quasi tutte residenti tra Biellese e Valsesia.

Una clientela varia

La clientela era varia, si va dal 18enne all’80enne. Tutti uomini che saranno chiamati in tribunale a depositare e raccontare quanto avveniva dietro le vetrine. Testimonianze anche imbarazzanti in alcuni casi. Per questo il processo potrebbe portare alla luce abitudini inconfessabili di gente di ogni età, oltre che i vizietti sexy di noti personaggi che finora hanno vissuto sotto un’apparente immagine di uomini irreprensibili.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *