Attualità
Bolli fantasma, a Ghemme ha riaperto il tabaccaio Bonassi
L’avvocato: «Denunceremo per truffa la società cui si era appoggiato per la riscossione»
«Qualcuno non sa ancora che ho ripreso l’attività, ma i clienti poco alla volta stanno tornando». A parlare è Paolo Bonassi: dopo tre settimane, sabato mattina ha riaperto la sua tabaccheria di via Novara, coinvolta nella vicenda dei bolli auto non versati in Regione. Sebbene il danno economico subito sia notevole, per Paolo questa è una piccola vittoria.
A far luce sulla chiusura della ricevitoria è Sergio Iavelli, il legale del tabaccaio: «C’era stato un provvedimento giudiziale di chiusura del negozio, contro il quale abbiamo fatto appello al tribunale del riesame, che lo ha accolto. Abbiamo dimostrato al giudice che tutti i soldi che Bonassi ha preso dai ghemmesi per il pagamento del bollo sono stati versati regolarmente versati alla “Self pay Self srl”, la società a cui si era appoggiato per svolgere il servizio. E abbiamo prodotto, sia al tribunale del riesame che alla Procura della repubblica di Novara 650 ricevute di versamento per un totale di circa 300mila euro. Il nodo sta proprio qui: quelle ricevute non sarebbero state emesse dalla macchina se Bonassi non avesse pre caricato i soldi necessari per l’operazione. In pratica le persone che dovevano pagare il bollo, fornivano al tabaccaio il numero di targa e il codice fiscale, poi questi dati venivano inseriti nell’apparecchiatura, che determinava l’importo ed emetteva la ricevuta, ma solo se era stata in precedenza caricata una somma».
Il tribunale, insomma, sembra credere all’ipotesi che Bonassi possa essere a sua volta vittima di un raggiro: «E’ senz’altro così – riprende Iavelli – e per questo faremo partire una denuncia penale per truffa nei confronti della società. ll contratto originale firmato nel 2011 da Bonassi, che aveva anche acquistato la macchina per 5mila euro, è stato sequestrato dalla Procura, che ha potuto constatare anche che tra i servizi ammessi c’era la riscossione dei bolli, contrariamente a quanto affermato dalla ditta in una trasmissione tivù».
Intanto la questione bolli è approdata anche in Parlamento. Nei giorni scorsi Davide Crippa, Movimento 5 Stell, ha presentato un’interrogazione alla commissione finanze della Camera dei deputati per chiedere far luce sulle responsabilità dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli e sul numero delle attività che usufruiscono dei servizi di “Self pay Self”.
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