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Borgosesia avanti nella raccolta differenziata: siamo al 71 per cento

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Borgosesia avanti nella raccolta differenziata: siamo al 71 per cento. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati riferiti alle annualità tra il 2016 ed il 2020.

Borgosesia avanti nella raccolta differenziata

La percentuale di rifiuti differenziati raccolti in città si attesta infatti su un complessivo 71%. A evidenziare i risultati sono i responsabili della Seso, la società che ha in gestione il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. «E’ un risultato lusinghiero – è il commento di Marisa Varacalli, amministratore unico di Seso -, frutto di una efficace sinergia tra l’impegno dei cittadini e l’incremento delle performance della nostra azienda, che negli anni ha messo in atto un percorso di riorganizzazione finalizzato a rendere il servizio di raccolta sempre più capillare.

Porta a porta

Il “porta a porta” coinvolge oggi il 90% della popolazione residente, circa undicimila abitanti, e tale evoluzione ha dato frutti molto soddisfacenti, che confermano la validità del cammino intrapreso: proseguiremo con ulteriori servizi, tra i quali spicca quello dell’isola ecologica di Plello».

Alluvione

Sugli ultimi conteggi pesano anche l’evento alluvionale di ottobre e il lockdown che hanno indotto molti a ripulire cantine e soffitte: «C’è stato un aumento della produzione dei rifiuti da parte dei borgosesiani, ma di pari passo è andato l’aumento della differenziazione – spiega Dario Pavanello, direttore di Seso -. Abbiamo riscontrato valori che ci parlano di un aumento di produzione di rifiuti su base quadriennale, ma abbiamo risposto con l’aumentata capacità di raccolta dei rifiuti ingombranti: con il sistema della raccolta domiciliare, rifiuti che probabilmente prima venivano smaltiti in modo improprio, o addirittura illecito, ora vengono correttamente smaltiti, e il dato finale è che abbiamo ulteriormente incrementato la quota di raccolta differenziata di rifiuti, che vengono poi correttamente riciclati, attestandoci a valori molto soddisfacenti».

Smaltimento aziendale

Il direttore sottolinea che i risultati potrebbero essere ancora superiori se si disponesse dei dati completi relativi allo smaltimento delle aziende, effettuato spesso in autonomia: «Le aziende private smaltiscono attraverso operatori privati – spiega – e spesso ci comunicano i dati relativi a tali operazioni con un certo ritardo: per esempio, sull’esercizio 2020, ci mancano ancora dati che potrebbero andare ad incrementare la percentuale del 71% che abbiamo valutato. Per questo chiediamo alle aziende che questi dati vengano forniti tempestivamente ai nostri uffici: sono fondamentali per il monitoraggio della situazione, con effetti sicuramente positivi sui costi del servizio e sulla qualità delll’ambiente».

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