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Borgosesia premia i volontari che si sono dati da fare durante la pandemia

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Borgosesia premia i volontari che si sono dati da fare durante la pandemia. A consegnare un riconoscimento, l’altro pomeriggio in municipio, il vicesindaco Emanuela Buonanno, assessore per il settore socio-assistenziale.

Borgosesia premia i volontari che si sono dati da fare durante la pandemia

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Buonanno ha sottolineato «il grande sostegno offerto da tante persone che si sono messe al servizio della comunità, donando con il cuore, in un momento di assoluta difficoltà, in cui era difficile se non impossibile trovare aiuti». L’esempio più lampante è quello delle mascherine, «fondamentali ma introvabili nelle prime settimane della pandemia, con volontarie che si sono messe al lavoro per realizzarle, con ditte che hanno donato il tessuto e i sacchetti per la confezione. Un aiuto indispensabile che non si è fermato solo alla Valsesia, ma ne ha superato i confini, tanto che le mascherine realizzate a Borgosesia sono state distribuite in altre zone d’Italia».

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Per tutto ciò dunque, il Comune ha voluto assegnare una targa con cui dimostrare «la stima e riconoscenza per la dedizione, la professionalità, l’impegno e il prezioso aiuto offerto per affrontare la pandemia». Il riconoscimento è stato consegnato alle volontarie dell’associazione Igea, ad Antonella Caraglia, Arturo Gronda e Matteo Rizzo.

Nell’occasione, è stato presentato il libro “Le ferite della cura”, una raccolta di racconti e testimonianze di chi con la malattia ha convissuto. A mettere nero su bianco le loro esperienze gli specialisti della struttura di psicologia dell’Asl di Vercelli. Dalla tragedia e dal dolore della pandemia, viene fatta emergere la dimensione emotiva, dentro alla quale l’equipe di psicologi coordinata dalla dottoressa Patrizia Colombari ha assunto il ruolo di assistenza, supporto, e connessione tra le persone ricoverate e i loro familiari. Il libro diventa uno strumento per far conoscere a chi vive e lavora al di fuori dell’ambiente ospedaliero gli sforzi, il dolore e la fatica che la sanità ha sostenuto per combattere la pandemia. Il volume è stato pubblicato con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Vercelli e dell’associazione Biud 10. I proventi della vendita del libro andranno a sostegno dei servizi dell’Asl vercellese degli ambulatori per i bambini affetti da autismo e per i ragazzi con disturbo della condotta alimentare.

 

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