Attualità
Caos quarantene alle scuole di Grignasco: protestano i genitori
Genitori e studenti esasperati per i protocolli Covid che “fanno acqua da tutte le parti”. A Grignasco alcune famiglie hanno deciso di prendere carta e penna e scrivere una lettera a Notizia Oggi per far conoscere a tutti il disagio che i bimbi stanno vivendo ultimamente tra i banchi di scuola.
Caos quarantene alle scuole di Grignasco: protestano i genitori
Che il Covid abbia complicato i rapporti sociali non è cosa nuova, ma a Grignasco, come in altre scuole di Italia, si stanno verificando delle situazioni delicate. I rappresentanti dei genitori delle classi quarta B e terza A, Silvia Sgobbi e Riccardo Erbetta, in una lettera scrivono: «Portiamo voce per conto delle classi 4B e 3A della scuola primaria di Grignasco. Ci siamo trovati dopo ben due anni dall’inizio della pandemia ad affrontare le difficoltà della gestione di un caso di positività nell’ambito scolastico. Ad inizio anno l’Istituto ci ha inviato una circolare con la seguente indicazione: “Scuola primaria: con un caso di positività si attiva la sorveglianza con testing del gruppo classe. L’attività prosegue in presenza effettuando un test antigenico rapido e molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività t0. Il test sarà ripetuto dopo cinque giorni t5”». Pochi giorni fa è accaduta la situazione indicata nella circolare, ma la procedure applicate pare siano state diverse.
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«Capita un caso di positività nella classe e subito i bambini vengono posti in quarantena con comunicazione tramite semplice avviso su registro elettronico priva di protocollo, riferimenti normativi e firma del dirigente responsabile. Passano i giorni e dopo ripetuti solleciti alla direzione (dalla quale ci è stato risposto che la comunicazione all’Asl è stata inviata ma che altro non possono fare) non vengono trasmesse ulteriori comunicazioni scritte da nessun ente e pertanto non si è in grado di decidere se provvedere ai tamponi di sorveglianza in autonomia o attendere ulteriori indicazioni». Le famiglie sono dovute “correre ai ripari”. «Non ci è rimasto altro che dedurre che essere in Dad senza aver verificato lo stato di positività con un tampone T0 la situazione iniziale di “alto rischio” è una conseguente autosorveglianza con tampone T5, significa tenere meglio sotto controllo l’evoluzione del contagio? Crediamo che l’Asl semplicemente, con i tempi di azione con cui sta agendo, sta spostando il problema dell’alta circolazione, dalla scuola alle famiglie. Il contatto che avviene in aula è di tipo protetto in quanto attenuato dall’uso delle mascherine (addirittura Ffp2) per cui non crediamo molto all’alta circolazione del virus». Molteplici gli interrogativi che si pongono le famiglie. «Ci chiediamo: quanti sono i bambini positivi della scuola primaria di Grignasco in rapporto a quelli in Dad? Come dimostriamo l’alta circolazione del virus? Dai bambini in Dad o dai positivi? Se nel documento protocollo numero 33 viene indicata la Dad con due casi positivi in aula, questa regola deve pur essere nata secondo un calcolo statistico delle probabilità. In aula i bambini alla primaria non sono alla scuola dell’infanzia e per differenza hanno le mascherine per tutto il tempo delle lezioni. Se poi è sufficiente dimostrare di essere negativi al 5º giorno, allora è sufficiente far eseguire alle famiglie un test di controllo al 5º giorno ed evitare una quarantena. Obbligatoria per altri 5 giorni a tutti e correre il rischio che al prossimo caso si ripeta questa situazione». I genitori lanciano un appello: «Siamo stanchi delle regole che vengono interpretate a solo favore di alcune istituzioni che ad oggi non sono state in grado di organizzarsi e delusi degli slogan con cui si sostiene che la scuola rimane aperta. Portiamo la voce di noi genitori esasperati dal sistema e consapevoli che i nostri figli stanno vivendo in un mondo che non ci appartiene, privati di quello che è il bene piu’ prezioso il contattto con il prossimo, la libertà di frequentare la scuola regolarmente, la libertà di partecipare alle attività sportive, culturali e del tempo libero, la libertà di frequentare le amicizie senza timore e paure. Noi genitori costretti a chiedere permessi dal lavoro o costringere soggetti “fragili” come i nonni a gestire questa estenuante situazione, basta vogliamo tornare a vivere! Chiediamo a grande voce che le istituzioni non si nascondano dietro questo grande “caos” chiediamo che risolvano con maggiore tempestività la situazione,chiediamo dopo due anni linee guida più celeri perché come abbiamo già detto di questa situazione siamo tutti esasperati. Sicuramente non servirà a nulla tutto questo ma ci permette di farci sentire perché i nostri bambini sono un bene prezioso ed il loro futuro lo è altrettanto».
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Aldo
25 Gennaio 2022 at 13:36
Adesso si sta esagerando, se uno è positivo è xchè ha un po’ di influenza non è sempre COVID quindi il bimbo rimane a casa un paio di giorni e guarisce , una volta si faceva coì . Basta con questa strumentazione del COVID. Una volta si chiamava Cinese,
un’altra S. Ora COVID, bast
Nemmo
25 Gennaio 2022 at 16:21
Una volta si diceva “beata ignoranza” oggi si dice “informati prima di scrivere fesserie in pubblico”
Saluti.