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Caso Gabriele, l’Asl respinge le accuse: il caso gestito correttamente

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Caso Gabriele, l'Asl respinge le accuse: il caso gestito correttamente

Caso Gabriele al pronto soccorso di Borgosesia, riceviamo e pubblichiamo la replica dell’Asl Vercelli.

Caso Gabriele al pronto soccorso

L’Asl Vercelli è intervenuta con una lettera in merito al caso del ragazzo caduto in bicicletta e curato al Pronto soccorso di Borgosesia. Riceviamo e pubblichiamo. «Rispondiamo all’articolo pubblicato su Notizia Oggi lo scorso 9 luglio in cui dà spazio alle perplessità di un lettore, Ferruccio Baravelli, riguardo al caso del ragazzo caduto in bicicletta che ha ricevuto cure del Pronto soccorso di Borgosesia. Già su un precedente numero del giornale veniva riportata una personale ricostruzione dei fatti da parte della madre che lamentava di essersi dovuta rivolgere, dopo una prima visita del ragazzo nel Pronto soccorso valsesiano, che in quella data non aveva ancora ripreso l’attività ordinaria, anche al Pronto soccorso di Borgomanero. In seguito a quella segnalazione era stato chiesto dalla Direzione dell’Asl una report al dottor Matteo Brustia, responsabile del Pronto soccorso di Borgosesia. Il dossier non aveva evidenziato disservizi o anomalie.

Il controllo

«”Il giovane, arrivato in Ospedale dopo le ore 20 – precisa Brustia – era stato valutato pochi minuti dopo il suo inserimento in triage, medicato e suturato per delle ferite superficiali agli arti, veniva verificata la copertura antitetanica del minore ed indicata terapia antibiotica, stante la tipologia di lesioni e contaminazione, con avallo del pediatra. In seguito veniva effettuata una radiografia alla mano sinistra mirata al pollice, il ragazzo veniva poi dimesso con indicazioni alla madre circa il ritiro del referto della radiografia la mattina successiva. Trattandosi di un trauma minore (assenza di frattura esposta e/o lesioni vascolari) non si rendeva necessario l’uscita del radiologo reperibile ed il referto era previsto per la mattina successiva. Nessun responso veniva pertanto fornito in merito alla presenza o meno di frattura. La mattina seguente, intorno alle ore 10, a seguito referto RX di frattura del pollice sinistro, il ragazzino veniva reinserito e diretto a consulto ortopedico, con seguente visita specialistica ed immobilizzazione della frattura con apparecchio gessato”».

Il percorso

«”Sulla base di quanto verificato presso il nostro nosocomio, il 12enne ha seguito un percorso di cura adeguato ed in tempi ragionevolmente rapidi, con intervallo intercorso tra il primo accesso e completamento cure di poco superiore alle 12 ore. Leggendo di una testimonianza resa dalla madre nell’articolo, con rilevanti discordanze inerenti i tempi di cura dichiarati e la presunta mancata diagnosi di frattura, posso solo invitarla a prendere contatto con il nostro Ospedale per una verifica dei rilievi medici da lei segnalati avendo come interesse la salute del figlio”. “Il comprensibile sfogo della madre, per il malessere del ragazzo è cosa ben diversa dall’intervento del signor Baravelli che mette in dubbio la professionalità e la qualità del servizio offerto, lasciando intendere che l’episodio possa essere accostato ad un disservizio avvenuto mesi fa, con cui nulla ha a che fare – aggiunge la direzione generale dell’Asl – Ricordiamo alla cittadinanza che segnalazioni, richieste di informazioni, approfondimenti sugli standard dei servizi offerti ed eventuali reclami possono essere richiesti agli ospedali che attraverso l’Urp rispondono con procedure di piena trasparenza”».

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