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Catechista Valdilana a processo accusato di aver fotografato ragazzi nudi

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professore adescava

Catechista Valdilana a processo accusato di aver scattato materiale pedopornografico. Dopo un primo caso avvenuto nel Triverese con tanto di segnalazione, l’uomo si era ripetuto a Mosso.

Catechista Valdilana a processo accusato di violenza sessuale

L’ex catechista con il vizietto delle foto hard a ragazzini dovrà rispondere di violenza sessuale in tribunale a Biella. Il processo aperto nei giorni scorsi è stato rinviato a novembre. Le indagini coordinate dalla polizia giudiziaria della Procura di Biella avevano in breve tempo portato alla luce due casi simili tra loro: uno verificatosi a Trivero e l’altro episodio invece a Mosso. Ad aprile il catechista era stato rinviato a giudizio dal giudice delle indagini preliminari, l’altro giorno si è aperto a Biella il processo che è stato subito rinviato per procedere a unificare i due casi.

Il caso di Mosso

Gli episodi risalgono al 2016. A Mosso una famiglia si era recata in ritiro spirituale, e tra loro c’era anche un ragazzo minorenne con un lieve deficit cognitivo che era stato messo in camera con il catechista. Proprio durante la notte, secondo le accuse mosse dal ragazzo che era in stanza con lui, l’uomo avrebbe convinto il giovane a spogliarsi per fotografarlo nudo con un particolare sui genitali, e inoltre lo aveva immortalato in pose particolari. La vicenda venne a galla solo qualche giorno dopo quando il ragazzo trovò il coraggio per raccontare tutto al nonno che, a sua volta, informò il parroco. Il sacerdote aveva poi raccontato tutto al vescovo di Biella Gabriele Mana e quindi ai carabinieri, che avviarono le indagini del caso. Il catechista, che era anche operatore pastorale, venne allontanato in via preventiva. La giovane vittima era stata sentita e aveva confermato il racconto fatto in via confidenziale al nonno anche nell’udienza protetta alla presenza di uno psicologo.

L’episodio a Trivero

A carico dell’uomo c’era un altro episodio simile. Era riuscito a convincere un ragazzino a posare nudo e in posizioni spinte nel Triverese. Anche in questo caso il giovane era riuscito a trovare il coraggio di raccontare tutto e denunciare quanto successo.

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