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Cavagliasche diventa “sentiero delle libertà”. A Valduggia ricordati i partigiani uccisi | LE FOTO
Cavagliasche diventa “sentiero della libertà”: alcuni pannelli raccontano la storia dei partigiani uccisi.
Cavagliasche diventa “sentiero della libertà”
Un ricordo tangibile dei partigiani uccisi: entra tra i “Sentieri della libertà” l’itinerario per Cavagliasche, all’interno del Parco del monte Fenera. Dopo il recupero del tracciato (il 797 a), pesantemente danneggiato dall’alluvione di due anni fa, la scorsa settimana sono stati inaugurati i pannelli commemorativi dedicati ai partigiani che nel marzo 1944 rimasero uccisi in un attacco fascista nella località in territorio di Valduggia.
L’episodio è rievocato nel libro “Il monte antico” che Alessandro Orsi ha dedicato al Fenera: partigiani del distaccamento Osella vennero sorpresi da un centinaio di fascisti e nazisti saliti da Maggiora e nel conflitto a fuoco persero la vita Lino Velatta di Ara, Italo Scolari di Cavallirio, Angelo Valazza di Boca e Settimo Carniello; altri tre partigiani, Luigi Rasario di Sizzano, Pierino Caimotto di Asti, Elmo Scolari (fratello di Italo), vennero catturati e fucilati a Novara. Alla loro memoria sono dedicati i pannelli posati a Cavagliasche e a Castagnola.
La cerimonia
La cerimonia è stata curata dalle sezioni Anpi di Borgosesia, Grignasco, Maggiora e Prato Sesia, nel giorno di San Lorenzo, patrono di Castagnola, e una cinquantina di persone hanno preso parte alla camminata sino a Cavagliasche e alla cappella di San Bernardo. Durante l’escursione sono stati letti passaggi del libro di Orsi, mentre a San Bernardo è stato presentato un monologo teatrale di Alessandro Cavanna, presidente della Fondazione “La nosta gent” di Romagnano.
I danni dell’alluvione
La posa dei pannelli fa seguito all’intervento di ripristino del sentiero completata alcuni mesi fa da una quarantina di volontari tra soci di Anpi e Cai, terrieri del consorzio Arlezze-Castagnola, guardiaparco del Fenera, per restituire l’itinerario agli amanti delle camminate ed evidenziare il luogo dove persero la vita i quattro partigiani. «Dopo l’alluvione di due anni fa, il tracciato era seriamente danneggiato – spiega Orsi, presidente della sezione Anpi Borgosesia -, Cavagliasche era praticamente irraggiungibile. C’è stato il grande impegno di tante persone per ripristinarlo, sotto il coordinamento dei guardiaparco del Fenera Tito Princisvalle e Mauro Bettini, fondamentali per la realizzazione del progetto».
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