Attualità
Coggiola cerca ancora gestore per il rifugio Moglietti
Coggiola cerca un gestore per il rifugio Moglietti: «Lanciamo un appello a chi è interessato a farsi avanti».
Coggiola cerca un gestore
Cercasi un gestore per il rifugio Moglietti di Coggiola. La struttura è stata chiusa dalla precedente gestione dopo due anni di attività: era accaduto a febbraio, nel periodo della “zona rossa”. L’omonima associazione che si occupa di mantenere in vita tutta l’area ha intenzione di rialzare la saracinesca appena sarà possibile, cioè quando si farà avanti qualcuno per la gestione del ristorante, del bar e del gioco delle bocce.
Volontà di andare avanti
«Sappiamo che la situazione è ancora difficile – spiega Tiziano Bozio Madè, uno dei responsabili dell’Associazione Moglietti -: con l’emergenza Covid non è facile prendere delle decisioni e trovare chi si impegni in questa attività. Da parte nostra, c’è comunque la volontà di andare avanti. Il rifugio è un edificio importante che ci è caro, in una posizione invidiabile, in mezzo alla natura e con il santuario dedicato alla Madonna delle Grazie vicino. In questi mesi abbiamo tenuto pulito il campo di bocce e fatto altri lavoretti, ma serve un gestore che mandi avanti il locale, che proponga pranzi e cene e momenti conviviali. Lanciamo quindi un appello a chi è interessato a farsi avanti».
Per informazioni è possibile contattare Roberto Bozio, presidente dell’associazione (333.8210.191) oppure lo stesso Tiziano Bozio Madè (329.3111.400).
La struttura
La storia del rifugio ha radici lontane ed è nata grazie all’apporto di alcuni giovani del paese. In origine i ragazzi erano 25, attualmente a seguire l’associazione i membri sono una decina. Si è partiti da quattro mura grezze per arrivare all’attuale struttura accogliente. Piano, piano grazie al lavoro dei giovani volontari l’edificio ha preso vita. I membri dell’associazione nel tempo hanno continuato ad investire nella struttura e a cercare di portare avanti questa tradizione, nonostante lo spopolamento della frazione.
L’associazione, oltre a curare la festa annuale che si svolgeva prima della pandemia a luglio, si occupa della manutenzione delle opere e della strada che conduce al santuario, negli anni ha organizzato il concerto nel bosco in collaborazione con la banda Giuseppe Verdi di Coggiola e si preoccupa di valorizzare il rifugio e la parte che lo circonda.
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