Coggiola riapre il suo santuario: visite agli ex voto e alle camere dell’eremita

Il santuario del Cavallero riapre al pubblico a fine luglio: in programma visite guidate. Sarà possibile ammirare le stanze dell’eremita recuperate e anche il camminamento dei suggestivi ex voto.

Coggiola riapre il suo santuario

Il santuario del Cavallero di Portula torna ad aprire le porte da fine luglio, in programma anche visite guidate e la possibilità di ammirare le stanze dell’eremita che sono state recuperate grazie ai contributi raccolti dall’associazione “Amici del Cavallero” negli ultimi anni.

Il periodo Covid

«Dopo tutte le vicissitudini trascorse negli ultimi due anni torna ad essere presente: oltre al santuario, sono fruibili le stanze dell’eremita dopo i lavori di manutenzione straordinaria effettuati per merito dei fondi raccolti dall’associazione, grazie alle donazioni ricevute sino ad oggi ed all’impegno di tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla buona riuscita di questa nostra piccola grande impresa», spiegano dal sodalizio.

Intanto è stata indetta l’assemblea annuale dei soci presso l’oratorio di Coggiola, il prossimo 27 luglio: si chiederà ai presenti di votare il nuovo presidente dell’associazione e, per chi fosse interessato, ad entrare a far parte del direttivo, con la discussione e l’approvazione del bilancio.

Santuario apre a fine mese

Il santuario del Cavallero sarà aperto da domenica 31 luglio per tutte le domeniche di agosto e per la prima di settembre, dalle 14 alle 18. Sarà anche celebrata la messa alle 16 del 7 agosto e 5 settembre.

«Durante tutte le date di apertura del santuario, grazie ai volontari presenti, si potranno fare le visite guidate del luogo di culto, comprese le stanze dell’eremita ed il camminamento dove sono ancora oggi conservati gli ex-voto appartenenti al santuario – spiegano dall’associazione – La situazione si sta normalizzando e ci auguriamo di poter ripartire senza troppa foga ma a poco a poco nella speranza di poter riprendere tutto ciò che è stato interrotto e soprattutto nella speranza di poter riabbracciare tutti i visitatori».

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