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Coronavirus picco previsto per questa settimana

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Coronavirus picco previsto per questa settimana. Secondo uno studio del Governo, il picco del contagio potrebbe essere tra il 17 e il 18 marzo. Passate queste giornate, se il piano di contenimento imposto a tutta la Penisola dovesse funzionare, si prospetta un miglioramento per la salute su scala nazionale.

Coronavirus picco previsto per questa settimana

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Se le misure dettate a livello nazionale dovessero funzionare, a breve si inizierà a vedere la luce in fondo al “tunnel”. Il picco è previsto tra il 17 e il 18 marzo. Importanti da rispettare sono le regole che da giorni amministratori locali e rappresentanti della autorità competenti stanno continuando a diffondere: stare a casa, uscire solo per questioni di lavoro, cure mediche, spesa alimentare o farmaceutica.

Perché aumenteranno ancora i casi

Dati i tempi di incubazione del contagio da Covid-19, stimati in media a circa 5 giorni, con un massimale attorno ai 10 (e l’andamento esponenziale delle diffusioni epidemiche), infatti, ovviamente non bastano pochi giorni per poter misurare gli effetti delle misure di contenimento. Non ci si deve dunque allarmare se almeno ancora per un po’, malgrado l’isolamento a cui tutti ci stiamo sottoponendo, i freddi e lineari numeri della diffusione delle positività parranno continuare ad aumentare sempre più: è statisticamente e matematicamente normale ed inevitabile. E, appunto, previsto dagli esperti.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Elena

    15 Marzo 2020 at 11:53

    Speriamo che le misure di contenimento servano sul serio….e di lasciarci presto tutto questo alle spalle!
    Il 17 marzo è vicino…..e speriamo che dopo inizi la discesa!!!! ?

  2. Fabrizio

    15 Marzo 2020 at 19:34

    Almeno la prossima settimana sarebbe opportuno che tutte le Aziende che non producono beni di prima neccessita’ chiudessero per salvaguardare tutti i lavoratori che sono prima di tutto Persone e non numeri. Fabrizio

    • Alessia

      15 Marzo 2020 at 19:46

      Sarebbe utile, alla fine noi che lavoriamo in aziende che producono beni non di prima necessità non siamo immuni!

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