Don Matteo Borroni e due amici da Quarona a Ghemme sulle orme della Beata

Don Matteo con altri due quaronesi a Ghemme a piedi per la Beata Panacea. Si è aperta mercoledì 27 aprile la Novena della festa che culminerà con l’incontro delle due comunità di venerdì 6 maggio.

Don Matteo Borroni e due amici da Quarona a Ghemme sulle orme della Beata

Si è aperta mercoledì 27 aprile la Novena della Beata Panacea. E per introdurre nel modo migliore il periodo che culminerà con l’incontro tra le comunità di Quarona e Ghemme, ieri mattina il parroco don Matteo Borroni ha raggiunto a piedi il paese novarese. Nel pellegrinaggio il sacerdote è stato accompagnato da Graziano Corbellini, 82 anni, e Michele Langhi.

Partiti da Quarona alle 4, i tre pellegrini hanno percorso 25 chilometri e mezzo in cinque ore e venti minuti, concedendosi due pause lungo il percorso. «Abbiamo voluto aprire la Novena in questo modo come segno beneaugurante – dice il parroco -, è la prima volta che accade, in quanto il pellegrinaggio ufficiale resta quello del primo venerdì di maggio. Abbiamo portato in omaggio al parroco di Ghemme, don Piero, testi e disegni della Novena in segno di condivisione di questo particolare momento che lega le nostre due comunità. È stata una bella esperienza che contiamo di ripetere nei prossimi anni». A Ghemme don Matteo ha celebrato la messa nello scurolo della Beata prima del ritorno in paese, questa volta in auto.

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Ieri sera primo incontro della Novena nella chiesa della Beata al piano: letture e messa saranno ripetute ogni giorno, sino alla festività, alle 20.30, tranne sabato quando la celebrazione sarà alle 18 in parrocchiale.

L’incontro a Ghemme sarà venerdì 6 maggio, e tornerà al completo dopo i due anni caratterizzati dall’emergenza sanitaria. Le due comunità si incontreranno alle 8 (dopo che molti quaronesi avranno raggiunto Ghemme a piedi) per la processione e lo scambio delle croci e delle stole. Dopo la messa, incontro in oratorio con la benedizione del pane e del vino, e nuova celebrazione solenne presieduta dal vescovo monsignor Franco Giulio Brambilla.

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