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Flashmob per Djalali al consiglio regionale

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Flashmob per Djalali nel cortile di palazzo Lascaris, a Torino: i consiglieri regionali piemontesi, con il Comitato Diritti umani e civili dell’Assemblea legislativa, si schierano per salvare il ricercatore, cittadino onorario di Novara.

Flashmob per Djalali

“Save Djalali”, ossia “Salvate Djalali”: è il messaggio mandato con un flashmob dal consiglio regionale del Piemonte con il Comitato Diritti umani e civili dell’Assemblea legislativa piemontese. Durante una pausa dei lavori, nella giornata di martedì, nel cortile di palazzo Lascaris, i convenuti hanno srotolato uno striscione con la scritta. In seguito, ognuno di loro ha mostrato un cartello con la scritta “#saveahmad”.

La situazione del ricercatore

Le ultime notizie erano allarmanti: Ahmadreza Djalali, medico e ricercatore che ha lavorato per tre anni all’Università del Piemonte Orientale a Novara, potrebbe essere giustiziato entro il 21 maggio. Da sei anni è detenuto in Iran con l’accusa di spionaggio. Un’accusa che, secondo numerose ed eminenti realtà internazionali, non è stata provata con un equo processo. Durante la lunga detenzione, il ricercatore ha sviluppato peraltro gravi problemi di salute.

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