Attualità
Ghemme, famiglia svuota la casa e regala tutto lungo la strada
Curiosa iniziativa per sgomberare l’immobile da mettere in vendita
L’altra settimana chi si trovava a passare per via Romagnano a Ghemme si poteva imbattere in una vera e propria esposizione di oggetti di casa: quadri appesi a una siepe, libri, tavoli e sedie lasciati sul ciglio della strada, così come un calcetto da tavolo, di quelli con cui giocavano i bambini di qualche generazione fa. Ma anche attrezzi dell’orto. Ogni giorno un gruppo di oggetti diverso. Ma la vera sorpresa, per chi si è fermato a chiedere informazioni, è stata scoprire che quegli oggetti potevano essere presi e portati via senza pagare somme di denaro. Il motivo è presto detto: i proprietari della casa dovevano sbarazzarsene avendo deciso di vendere l’immobile dopo che l’ultima inquilina è stata trasferita in casa di riposo.
E così Anna Vigetti, insieme al fratello Marco e alla mamma Jennifer Robson, di origine scozzese, hanno avuto l’idea originale di regalare le cose appartenute alla loro famiglia a chiunque ne fosse interessato. In poche ore non è rimasto più nulla. «La nostra casa di famiglia – racconta Anna Vigetti – fu costruita negli anni ‘20 da mio nonno Antonio. Da allora non è mai stato fatto un repulisti generale e per questo dopo la decisione di metterla in vendita è stato inevitabile svuotarla e riverniciarla. La casa è grande, con tanti spazi in cui abbiamo trovato di tutto e di più. Molte cose ovviamente erano da buttare. Abbiamo iniziato a portar fuori una vecchia enciclopedia nel giorno della raccolta della carta, ma ancor prima che passassero gli addetti si siamo accorti che qualcuno i volumi se li era già portati via. “Meno male”, abbiamo pensato, ma poi ci è venuta l’idea di mettere fuori tutte le cose in buono stato di cui avevamo comunque l’intenzione di sbarazzarci, in modo che chiunque potesse prenderle. Quelle che sarebbero rimaste le avremmo trasportate noi in discarica. E’ una cosa poco comune in Italia, ma nelle altre nazione europee si fa».
E l’idea si è rivelata un successo, perché i “cimeli” della famiglia Vigetti sono letteralmente andati a ruba. Gli appassionati d’arte hanno preso i quadri esposti il primo giorno, stessa sorte per rastrelli, zappe, sedie, tavoli, scope, cd, video cassette vhs. Nel “bottino” raccolto dai passanti anche un dizionario di tedesco, un sombrero messicano, una cassetta degli attrezzi, qualche vassoio e dell’argenteria di poco valore. Non è rimasto esposto per molto tempo neppure il calcetto da tavolo.
«E’ durato un po’ di più – riprende Vigetti – il tavolo su cui abbiamo appoggiato diversi oggetti, ma soltanto perché in molti hanno pensato che non si potesse portar via. Abbiamo anche contattato la coordinatrice della Caritas di Ghemme, che accetta generi alimentari, vestiti e stoviglie e che svolge attività di intermediazione anche per i mobili». Naturalmente, durante la pulizia della casa, sono saltati fuori anche ricordi familiari che non saranno regalati o buttati: «Abbiamo trovato – conclude Vigetti – le pagelle delle elementari di mia zia, datate 1934, vecchi ritratti e foto di famiglia, monete, biglietti da 5 lire e un libro di letture dal titolo “Amor di patria”, che usavano i bambini a scuola».
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