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Ghemme, i prestiti agli assistiti non vengono mai resi. Il sindaco: ora basta

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Dei 24.000 euro anticipati a persone bisognose per emergenze varie ne sono tornati indietro 1685

Prestati quasi 24mila euro, restituiti 1685. In estrema sintesi, è questo il bilancio del cosiddetto “prestito d’onore” che era stato attuato a Ghemme tra il 2009 e il 2014. In pratica, si tratta di somme che, attraverso i servizi sociali. vengono prestate a soggetti in difficoltà economiche per tamponare una serie di emergenze. Il problema è che il prestito si trasforma quasi sempre in un contributo a fondo perduto. Per tentare il recupero dei crediti ci sono stati dodici solleciti, quattro pignoramenti e due atti di ingiunzione, ma nessuno di essi è andato a buon fine perché i destinatari risultano nullatenenti.

Così la nuova amministrazione ha deciso di chiudere i rubinetti e non finanziare più questa forma di aiuto. Dura la reazione dell’ex sindaco Alfredo Corazza: «Si vede che per la nuova amministrazione l’assistenza sociale è affare per pochi fortunati su cui non perdere troppo tempo che lui non ha per tali problemi». Replica il primo cittadino Davide Temporelli: «Corazza stravolge il senso delle cose, i prestiti sono prestiti, quindi da restituire il Comune non è una banca ma un ente di tutti i cittadini.  Oltre a non recuperarli Corazza, non ha nemmeno fatto svolgere lavori sostitutivi in quanto i beneficiari si sono volatilizzati».

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