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Ghemme piange Luciano, sacrestano della chiesa parrocchiale

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Ghemme piange Luciano, sacrestano della chiesa parrocchiale

Ghemme piange Luciano De Vecchi: se n’è andato a 74 anni, dopo un malore e un periodo di convalescenza.

Ghemme piange Luciano

Il suo era un volto noto e benvoluto a Ghemme: il paese piange il sacrestano Luciano De Vecchi, scomparso a 74 anni. Presenza attiva, attenta e pacata all’interno della comunità ghemmese, l’uomo si è spento al ricovero cittadino dov’era ospite da qualche tempo.
Luciano De Vecchi è mancato all’Istituto della Divina Provvidenza cittadino, dove aveva deciso di trascorrere la convalescenza dopo esser stato ricoverato all’ospedale di Borgomanero.
Sono proprio gli affetti più cari a lasciare con rammarico l’ultima testimonianza.
I fratelli sono riusciti a mettersi in contatto con Luciano soltanto tramite videochiamata e, pur rispettando le restrizioni Covid avevano in programma di andarlo a trovare, purtroppo però l’uomo è mancato prima.

All’istituto

Dato il periodo di restrizioni, i fratelli non si sono più incontrati di persona, ma solo virtualmente. Le condizioni di salute dell’uomo sono peggiorate qualche mese fa, dopo che egli aveva accusato un malore in centro paese ed era stato prontamente soccorso e trasportato in ospedale a Borgomanero.
«Unico aspetto positivo della vicenda è che a Ghemme De Vecchi era benvoluto e anche all’istituto della Provvidenza ha potuto stare fra persone che lo conoscevano», sottolinea la famiglia.
De Vecchi era cresciuto in una famiglia di sacrestani: già il padre e lo zio svolgevano questo servizio e lui aveva accolto l’invito del parroco di allora di prendere il posto del padre.

Un servizio per la comunità

Il parroco di Ghemme don Piero Villa così lo ricorda: «Luciano è sempre stato presente con dedizione al servizio che offriva alla Chiesa, in molti lo ricorderanno nell’apertura e chiusura della parrocchiale, una mansione umile che svolgeva con passione, altre volte preparava il necessario per la funzione religiosa, oppure era presente per raccogliere le offerte. Il suo essere sacrestano era un servizio che svolgeva all’interno della comunità, sempre in maniera umile». Nella vita prima che sopraggiungesse la pensione, era dipendente dell’azienda tessile Crespi di Ghemme.
Ne danno il triste annuncio i fratelli Pier Carlo, Gabriele con Carla, Anna con Antonio, i nipoti Andrea e Leonardo, i cugini e i parenti tutti. Dopo la cerimonia funebre che si è svolta a Ghemme, la cara salma è stata tumulata nel cimitero cittadino.

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