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Giovani medici costretti ad andare a Torino per i corsi: a Valdilana ambulatori sguarniti

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Giovani medici costretti ad andare a Torino per i corsi: a Valdilana ambulatori sguarniti. Durante il periodo della pandemia avvenivano online e ora è richiesta la presenza, questo vuol dire chiudere l’ambulatorio, non rispondere alle chiamate dei pazienti e recarsi a Torino per il corso che è obbligatorio per la formazione.

Giovani medici

«Siamo in una situazione assurda – spiega Hamid Zariate -. In questo modo non si fanno gli interessi dei pazienti. Dalla Regione non si è fatto vivo nessuno, l‘Asl Biella ha inviato una Pec a cui non c’è stata risposta». Il carico di lavoro sta diventando importante: «Con l’altro collega che deve seguire il corso ci siamo messi d’accordo per sostituirci a vicenda ed evitare così disagi ai pazienti, ma diventa difficile lavorare in queste condizioni. C’è un rischio medico legale, non possiamo lavorare in questo modo».

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Anche il Comune di Valdilana si era attivato a fianco dell’Asl, quest’ultima si era proposta di farsi carico del luogo e della didattica a distanza. Ma non c’è stata alcuna risposta.

Richiesta di soluzione

Anche gli ordini dei medici delle città come Novara hanno inviato una Pec in Regione per chiedere di trovare una soluzione, ma senza ricevere risposta.

«Così non possiamo continuare a lavorare», riprende Zariate. E nella stessa situazione si trovano i giovani dottori che si occupano della guardia medica a Valdilana.

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