Attualità
«Il sindaco di Gattinara ha snobbato la festa del centro estivo dell’oratorio»
A far notare l’assenza del primo cittadino e degli altri rappresentanti della giunta è un lettore
Da un lettore di Gattinara, riceviamo e pubblichiamo.
«E’ estate. E’ tempo di vacanze, è tempo di centri estivi per i nostri ragazzi, animatori ed animati. Al termine di un periodo di gioco, passatempi e formazione, si arriva alle feste finali dove i nostri, i vostri ragazzi si esibiscono divertendosi davanti ai loro genitori, ai parenti ed amici e ai rappresentati del Comune, che in genere si concretizzano nella figura del sindaco, che nel caso di Gattinara è Daniele Baglione. Grande festa finale venerdì scorso per la “corazzata” Estate splash, grande pubblico e grandi apprezzamenti culminati in serata con la pubblicazione sulla pagina Facebook del sindaco di foto e commenti entusiastici, oltre ad un bel “bravi tutti”. Qualcuno vede nella figura del sindaco un esempio da emulare e si lusinga per una pacca sulla spalla di benevolenza, seppur virtuale. Tra le iniziative estive, onore e complimenti a tutti i partecipanti alla festa “Pizza in piazza” di martedì 25 luglio. La manifestazione tra gare di velocità nel magiare la pizza (grande Boscolo, al primo posto) e acrobazie dei pizzaioli, ha richiamato un pubblico numeroso. Anche in questa occasione i fotografi hanno immortalato la giunta comunale quasi al completo. Un’occasione per ritrovarsi, e anche, perchè no, per fare gruppo. Promuovere nuove iniziative in città è sempre positivo. Tornando un po’ indietro nel tempo, a venerdì 21 luglio, all’oratorio San Pietro si è svolta la festa finale del centro estivo e quando a fine serata è stato invitato il sindaco a salire sul palco, nell’imbarazzo generale si scopre che né lui né altro rappresentante della giunta era presente. Per carità, un sindaco non può essere dappertutto, in tutti i momenti, ed è in queste occasioni che “si rispolverano” vice sindaco ed assessori. Diciamo che un grande capo si riconosce anche dalla capacità di delegare. Forse don Franco e don Jarek non si erano accorti della loro “non” presenza. Peccato aver consentito che accadesse. Gli animatori sono tutti giovani volontari non retribuiti, che per 5 settimane hanno condiviso le giornate con circa 50 bambini e le loro famiglie: si meritano riconoscenza. Sappiamo tutti che c’è stata una continua emorragia di iscrizioni da quando le suore hanno lasciato l’oratorio e per i ragazzi è molto difficile viverlo come minoranza. Sono sicuramente occasioni eccezionali le feste in piazza o l’istallazione di un “seggiolone” che fa curriculum, ed è giusto sostenere le nuove iniziative, ma la festa è condivisione e ritualità. Ho scommesso sull’idea che sia giusto sostenere i forti, ma si devono proteggere i deboli. Peccato davvero che ciò sia accaduto».
Wilmo Campaci
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