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Investito nel tunnel buio: famiglia di Romagnano chiede i danni
Investito nel tunnel buio: famiglia di Romagnano chiede i danni. L’incidente risale a quattro anni fa e il 26 giugno il tribunale di Novara deciderà sull’ammissione delle prove in merito alla vicenda del ciclista investito nella galleria buia.
L’incidente
Il 27 marzo 2014 il romagnanese Marco Brustia (76 anni) perdeva la vita, travolto da un autocarro nel tunnel della tangenziale, senza luci da due mesi. Da qui la decisione degli eredi, la moglie e i figli, di chiedere un risarcimento alla Provincia di Novara. «Quello del 26 giugno – conferma l’avvocato Leonardo Croso che segue il caso con la collega Simona Bussi – è un passaggio particolarmente importante nel processo civile; nell’esito della causa molto dipenderà dagli elementi che verranno ammessi, o non ammessi, nell’istruttoria».
La Provincia ha nominato come difensore Alfredo Monteverde, legale dell’assicurazione.
L’appuntamento di giugno
Quindi cosa succederà a giugno? Il giudice Elena Scotti esaminerà la documentazione portata dalle due parti. Per quanto riguarda i legali del ciclista si tratta di alcune prove testimoniali sullo stato dei luoghi al momento dell’incidente e sulla dinamica del sinistro, oltre alla consulenza tecnica d’ufficio sia sullo stato dei luoghi al momento del sinistro che sulla dinamica. Inoltre i legali di Brustia hanno prodotto prove documentali, tra le quali la perizia di uno specialista, l’ingegner Carlo Pollarolo, considerato un esperto in materia di infortunistica stradale. La Provincia di Novara porterà a sua volta le prove testimoniali e documentali sugli stessi temi, vale a dire sulla dinamica e lo stato dei luoghi al momento dell’incidente. «E’ molto difficile – dice Croso – al momento attuale del procedimento azzardare dei pronostici. Diciamo che la perizia di Pollarolo ci fa ben sperare».
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