Attualità
La Casa della salute di Varallo diventa un modello di organizzazione
Il virtuoso esempio raccontato sulla rivista “Salute e territorio”
Un modello organizzativo virtuoso, un esempio per tutte le altre strutture sanitarie che operano in un contesto analogo. Così è stato descritto il modello adottato dalla Casa della salute di Varallo in un articolo apparso su “Salute e territorio”, rivista trimestrale di politica sociosanitaria a diffusione nazionale.
«Viene dimostrata l’efficacia di un nuovo modello organizzativo che, adattandosi alle esigenze di un territorio, si struttura per rispondere al meglio ai bisogni di salute dei cittadini» commentano dall’Asl di Vercelli.
L’articolo porta la firma del direttore generale dell’Asl di Vercelli Chiara Serpieri e dalla responsabile della struttura qualità Sara Marchisio. Si intitola “La riconversione in presidio territoriale” e focalizza l’attenzione esclusivamente sulla Casa della salute di Varallo, presidio dell’azienda sanitaria di Vercelli con un bacino di utenti di circa 10mila abitanti.
«Esaminando i servizi offerti – proseguono dall’Asl -, lo studio evidenzia le attività messe in campo per riordinare l’offerta sanitaria descritta nel programma delle attività territoriali distrettuali. Una riorganizzazione basata sulla scelta di definire i punti di erogazione dei servizi sulla base di tre livelli di complessità crescente. In questo quadro Varallo viene collocata nella fascia intermedia. Qui sono state confermate numerose attività specialistiche, le prestazioni infermieristiche di base e del centro prelievi, con un potenziamento delle attività di assistenza domiciliare, ampliando gli standard di servizio sia in termini di orario che di operatori disponibili». Le autrici dell’articolo hanno puntato molto sull’attenzione alla fragilità: «E’ uno degli aspetti forti che più emerge nella scelte strategiche poste in essere con la Casa della salute di Varallo. Un tema che è parte integrante della strategia che l’Asl sta ponendo in essere. Qui infatti era già stato identificato uno degli 11 punti di accesso dello sportello unico sociosanitario. Si tratta di una porta di accesso dedicata a quei soggetti che vertono in condizione di non autosufficienza e alle loro famiglie. Una prima interfaccia, unica e integrata, tra paziente e quei servizi sociosanitari e sociali erogati dall’Asl e dagli enti gestori».
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