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Le Ferrovie mettono sul piatto 5 milioni per riattivare la Arona-Santhià

La somma serve per il piano di fattibilità: e ora Romagnano e Gattinara sperano di riavere il “loro” treno.

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Le Ferrovie mettono sul piatto 5 milioni per riattivare la Arona-Santhià. La somma serve per il piano di fattibilità: e ora Romagnano e Gattinara sperano di riavere il “loro” treno.

Le Ferrovie mettono sul piatto 5 milioni per riattivare la Arona-Santhià

La linea ferroviaria Santhià-Arona potrebbe riaprire. Per intanto, sono stati stanziati 5 milioni di euro per uno studio di fattibilità. Si tratta della linea che tocca la bassa Valsesia, con fermate a Romagnano e Gattinara.

«E’ un progetto su cui abbiamo puntato molto grazie alla collaborazione dell’associazione pendolari transfrontalieri – spiega il sindaco di Romagnano, Alessandro Carini -. Un anno e mezzo fa avevamo chiesto un intervento della Provincia di Novara la riapertura, poi c’era stato l’interessamento da parte dell’onorevole Alberto Gusmeroli di Arona».
LEGGI ANCHE: Raccolte 3mila firme per riaprire la ferrovia Arona-Santhià

Le speranze della bassa Valsesia

Romagnano ovviamente spera nella riattivazione della linea: «I cinque milioni di euro stanziati da Ferrovie sono un risultato importante. Ora speriamo che sia il primo passo per la vera riattivazione della linea: sarebbe un progetto importante sia dal punto di vista industriale per tutta l’area dell’alto Novarese, oltre che un servizio per incentivare i turisti e ovviamente per i pendolari».

«Ho ricevuto la lettera ufficiale dell’amministratore delegato delle Ferrovie Luigi Ferraris che mi conferma il primo stanziamento di cinque milioni di euro per la prima fase e la redazione dello studio di fattibilità – annuncia il deputato Alberto Gusmeroli -. Era la notizia che aspettavamo in tanti da quando oltre un anno fa organizzai la prima riunione in video call tra i vertici di Ferrovie, i sindaci della tratta tra Arona e Santhià, l’associazione per la riapertura dell’Arona-Santhia e i due assessori alla Regione Piemonte assessore Marco Gabusi e Matteo Marnati, l’eurodeputato Alessandro Panza, un grande lavoro di squadra anche con i vertici del Ministero dei Trasporti il Vice Ministro Edoardo Rixi e il Ministro Matteo Salvini».

Gusmeroli si era già mosso nei mesi scorsi: «Per tutto l’anno ho fatto riunioni quasi mensili con le ferrovie. E’ stata fatta una prima stima del costo di riattivazione del traffico passeggeri e poi anche del traffico merci, un primo grezzo business plan per vedere che la linea fosse interessante economicamente e ci fosse il ritorno dell’investimento per il trasporto passeggeri e merci».

Una linea che guarda a Italia, Svizzera e Francia

Una linea che unisce Svizzera, Italia e Francia permettendo il collegamento diretto per Torino.

«E’ un primo risultato importante per tutto il territorio, non solo quelli da Arona a Santhià – riprende Gusmeroli -. Un risultato che aprirà scenari di sviluppo turistico, commerciale e di minor trasporto su strada con futuri benefici di minor inquinamento.
Bisogna crederci sempre e non mollare mai, perché volere è potere e su questo obiettivo non mollo».

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4 Commenti

1 Commento

  1. silvio giubertoni

    28 Dicembre 2023 at 14:14

    Il metodo è ormai consolidato: si fa un annuncio sibillino (cinque milioni per uno studio di fattibilità , non per lavori, attenti !!! ) in prossimità delle elezioni (a giugno 2024 si vota) così da scoraggiare proteste o iniziative e tranquillizzare i cittadini.
    Poi …… passata la festa, gabbato l’elettore (credulone).
    E’ così da nove anni .
    La Stampa il 6 giugno 2022 titolava : Dal 2023 i treni torneranno sulla linea Novara-Varallo. La Valsesia esulta !

    e riportava le parole dell’assessore Gabusi : <<… E per una terza linea, la Novara-Varallo, è già definita con i territori la possibilità tecnico economica di riattivazione tramite fondi europei e con tempistiche che Rfi sta approfondendo» .
    Visto qualcosa?

    • Paolo

      29 Dicembre 2023 at 1:28

      non conosci Gusmeroli, è peggio di un mastino fidati!

  2. Aries Raffaele

    28 Dicembre 2023 at 21:27

    complimenti sarebbe un terno al otto… e poi potrebbe pure pensare x fare fermare treno che passa 4 volte al giorno che porta diretto in Svizzera… e comunque dare sistemata al nostro piazzale stazione Arona…. forza

  3. Ardmando

    29 Dicembre 2023 at 8:36

    Si ma nessuno che si chieda perchè uno studio di fattibilità (che è sostanzialmente una analisi e una ricerca) costi 5 MILIONI di EURO?? Cinque milioni solo per capire se vale la pena riaprire la linea oppure no, non verranno spesi per fare opere o interventi. Verranno usati per pagare qualche tecnico e qualche burocrate per capire se quella linea può tornare operativa. E fidatevi che dopo aver bruciato 5 milioni di euro diranno che ne occorreranno 50 di milioni per renderla operativa (se va bene) e quindi qualcun’altro dirà che è troppo costoso riattivarla e non se ne farà nulla. Esattamente come la Novara-Varallo, dove però siamo fermi ancora prima dello spreco di milioni per CAPIRE se la linea può riaprire o no.

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