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Minoranza di Gattinara contraria alla fusione con Lenta: “Troppe incognite”

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Minoranza di Gattinara contraria alla fusione con Lenta: “Troppe incognite”. Con l’annuncio del referendum consultivo dell’8 maggio, si torna a parlare dell’unione tra i Comuni di Gattinara e Lenta. Con l’annuncio del referendum consultivo dell’8 maggio, si torna a parlare dell’unione tra i Comuni di Gattinara e Lenta.

Minoranza di Gattinara contraria alla fusione con Lenta: “Troppe incognite”

Una proposta che non incontra i favori dei consiglieri di opposizione della Città del vino, per alcune ragioni, tra le quali il timore di una penalizzazione di fatto del centro più piccolo.

Sbilanciamento di Comuni

«Già durante l’ultima campagna elettorale, avendo ascoltato e condiviso le perplessità di un gruppo di persone di Lenta, avevamo espresso le motivazioni del nostro “no” – spiega Patrizio Petterino della lista “La Svolta” –. Non siamo contrari all’idea di unire due territori per il benessere comune, ma riteniamo che sarebbe migliore l’unione tra due enti di dimensioni simili, per arrivare a formare un grande Comune. Gattinara e Lenta sono due realtà molto diverse; per noi non cambierebbe molto ma Lenta, molto più piccolo, potrebbe vedere tagliati alcuni servizi, come è successo in altri paesi dove, ad esempio, sono state chiuse delle scuole. C’è poi il discorso dei contributi: da quando è nata l’idea, c’è stata una pandemia e, adesso, una guerra in corso, per cui temiamo che possano essere ridotti. E poi vorremmo capire se i fondi vengano erogati a prescindere, o dietro presentazione di progetti specifici. È vero che le somme previste per l’accorpamento sono cospicue, ma bisogna vedere come verrebbero ripartite, per non penalizzare Lenta che, in quanto piccolo Comune, è già destinatario di aiuti statali».

L’incubo dell’astensionismo

Negativa anche la posizione del consigliere Francesco Patriarca, della lista “SiAmo Gattinara”, il quale però esprime un parere individuale, slegato dal gruppo, con cui si confronterà nei prossimi giorni. «Le persone che conosco a Lenta sono per il “no” all’unione – afferma il rappresentante di opposizione – Non sono convinto che i soldi arriveranno a pioggia, temo che ci saranno dei tagli nei contributi pubblici e potrebbero colpire anche gli accorpamenti. Tengo anche a dire che i paesi sotto i mille abitanti vengono già aiutati dallo Stato, mentre con la fusione i soldi arriverebbero a Gattinara, che dovrebbe poi distribuirli. Inoltre, avevamo ipotizzato che l’allora sindaco Daniele Baglione volesse cogliere l’opportunità di ripresentarsi come primo cittadino, non potendo più essere eletto a Gattinara. Riguardo al referendum, ritengo che a Lenta si risolverà con un netto “no”. A Gattinara il discorso è più complesso, perché secondo me la gente non pensa che per la città cambierà molto, e bisogna tener conto che alle recenti elezioni comunali c’è stato il 39% delle astensioni».

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1 Commento

1 Commento

  1. alberto r.

    25 Marzo 2022 at 11:37

    Come sono divertenti queste persone (minoranza consigliare di Gattinara). Sono più bravi di un avvocato a trovare cavilli. Si arrampicano sugli specchi pur di dire che questa fusione non può andar bene. Sicuramente ci saranno delle difficolta, ma ne varrà la pena. E’ solo tempo sprecato cercare di convincerli con argomentazioni serie. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

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