Attualità
Nuova vita per la cartiera di Guardabosone: sarà sede operativa della Galizzi
Rinasce la cartiera di Ponte Strona: la “Galizzi Impianti” di Pray ne farà una nuova sede operativa.
Nuova vita per la cartiera di Guardabosone
La ex cartiera di Guardabosone a Ponte Strona ha un nuovo proprietario. Non si produrrà più carta, ma lo stabilimento diventerà una delle sedi della Galizzi Impianti di Pray. È stata proprio la società valsesserina a presentare una offerta all’ultima asta.
L’immobile industriale è composto da diversi fabbricati costruiti in diverse epoche. Il fabbricato principale è un capannone; inoltre c’è una palazzina per uffici completamente ristrutturata nel 2017 in buono stato di manutenzione. La perizia parlava di un valore immobiliare di 390mila euro.
Sede operativa della Galizzi
«La nostra idea era di spostarci per motivi di spazio – spiegano dalla società –. Si pensava verso l’autostrada, ma avevamo anche già l’idea della cartiera, per non abbandonare del tutto il territorio. Abbiamo deciso così di presentare un’offerta che è andata a buon fine». Non c’era nessun’altra offerta.
Già qualche anno fa la Galizzi impianti aveva presentato una offerta per la cartiera. All’epoca era della Gamma Servizi del Milanese e non era stato trovato l’accordo.
«La nostra azienda si occupa di impianti idraulici e meccanici, elettrici, ma anche di copertura tetti e lattoneria – proseguono –. Abbiamo quattro o cinque rami d’azienda. Siamo sempre in espansione, per fortuna».
Una volta avute le chiavi, la proprietà deciderà quindi se spostare un ramo d’azienda alla cartiera oppure se spostare l’intera attività. I tempi di trasferimento saranno abbastanza veloci, anche perché l’azienda ha bisogno di spazi in fretta.
Una bella notizia per il paese
La notizia in paese intanto si è già sparsa. Anche se non verrà più prodotta carta, comunque lo storico immobile tornerà nuovamente a offrire lavoro. In passato dalla cartiera usciva la carta per la “Settimana Enigmistica”.
«Il rischio era infatti che questo immobile, dopo il fallimento, rimanesse un enorme “scatolone” vuoto – ha dichiarato la sindaca Nicole Bosco –. Fortunatamente, invece, una ditta solida e del territorio ha deciso di acquistarlo e di dargli nuova vita. Non verrà chiaramente più prodotta carta, ma la cosa importante è che questo complesso, che ha fatto parte della storia del paese, torni a essere produttivo. È un’importante occasione di rilancio e una bella iniezione di fiducia».
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