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«Migranti in Valsessera, sono i sindaci a non collaborare»

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La replica della Prefettura dopo le preoccupazioni per i possibili nuovi arrivi a Granero

I Comuni chiedono di essere ascoltati, di condividere, di partecipare sulle politiche di accoglienza dei migranti: ma quando c’è qualcosa da fare, sono i primi a defilarsi. In sintesi, è questo il messaggio che il vice prefetto di Biella, Patrizia Bianchetto, ha mandato ai sindaci di Pray, Coggiola, Portula e Trivero, che nei giorni scorsi avevano espresso tutti i loro timori rispetto a un possibile arrivo di 70 o 90 migranti in un nuovo centro di accoglienza di frazione Granero. 

Ma con i fenomeni migratori, spiega Bianchetto, «saremo chiamati a fare i conti ancora per molto tempo». E il problema sono ovviamente le strutture di accoglienza: «L’ultima richiesta rivolta ai sindaci di far conoscere se sui rispettivi territori vi fossero strutture, palestre o terreni utilizzabili, anche solo provvisoriamente, all’accoglienza dei migranti risale “solo” al 23 settembre 2015». Risultato: su 82 Comuni hanno risposto solo in 11, e tutti negativamente. Stessa cosa con i bandi Sprar: non un solo Comune vi ha partecipato. Non ha quindi molto senso lamentarsi quando la Prefettura, non avendo riscontri dagli enti pubblici, deve affidarsi alle strutture prese in affitto dai privati, come è appunto quella di Granero.

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