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Ostello Varallo si attrezza per ospitare malati in via di guarigione

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Ostello Varallo si trasforma in un piccolo ospedale: ospiterà i pazienti che hanno contratto il Coronavirus ma non necessitano più cure intensive.

Ostello Varallo diventa ospedale

Anche l’ostello della gioventù di Varallo diventa una risorsa contro il Coronavirus trasformandosi in un mini ospedale. In questi giorni di estrema emergenza sanitaria dovuta al propagarsi inarrestabile dell’epidemia, con i nosocomi al collasso, la Città di Varallo mette a disposizione l’intera struttura comunale di via D’Adda: dieci camere per 45 posti letto (che in tempi normali possono raddoppiare con i letti a castello). La decisione di consegnare nelle mani dell’Azienda sanitaria di Vercelli l’ostello è stata presa dal sindaco di Varallo, Eraldo Botta, nella giornata di sabato dopo la riunione che ogni giorno tiene in video conferenza con la Prefettura, le forze dell’ordine e i responsabili dell’Asl. E l’annuncio ufficiale è stato dato dallo stesso primo cittadino subito dopo l’incontro sul portale Facebook della Città di Varallo dove ogni 24 ore l’amministratore informa, attraverso dei video, i cittadini sulla situazione legata all’emergenza sanitaria in corso.

I posti

«In ambito provinciale i dati sono stabili e a Varallo i casi positivi rimangono 3 – ha detto Botta l’altro ieri -. Il grosso problema ora sono i posti letto negli ospedali di Vercelli e Borgosesia. Per alleggerire la situazione del presidio di Borgosesia, abbiamo messo a disposizione l’Ostello di Varallo, da destinare a quelle persone, in via di guarigione dal Covid-19, ma ancora bisognose di controllo medico per qualche giorno, prima di poter tornare nelle loro case. In tal modo si libereranno i posti per i nuovi contagiati bisognosi di cure urgenti». Il “Pinocchio”, questo il nome che è stato dato all’ostello di Varallo un anno fa quando venne inaugurata la nuova gestione, ospiterà dunque già a partire dai prossimi giorni i primi malati dimessi dall’ospedale di Cascine Agnona. «La struttura sarà interamente gestita dall’Asl che la sta già attrezzando – spiega Botta -, quindi ringrazio il gestore, Fabio Bolongaro, che fin da subito ha dato la massima disponibilità a cedere la struttura, consegnando le chiavi dell’ostello all’Asl. Sono già iniziative le operazioni per igienizzare e attrezzare le camere e i locali – continua il primo cittadino -. Avrà accesso alla struttura solo il personale medico e infermieristico e anche i pasti verranno forniti dall’Azienda sanitaria vercellese».

Dopo la fase acuta

Le dieci camere a disposizione potranno accogliere i malati di coronavirus che si trovano ricoverati nel presidio “Santi Pietro e Paolo” di Borgosesia ma che hanno superato la fase acuta e dunque non hanno più bisogno di cure intensive, ma solo di controlli e di quanto prevede la procedura prima di poter fare ritorno a casa. «Componenti di una stessa famiglia potranno occupare la stessa camera all’interno dell’ostello come ci ha spiegato l’Asl – riferisce Botta -, ma l’utilizzo dei posti letto, che in tutto sono una quarantina, verrà deciso di volta in volta secondo le esigenze». Analogamente a quanto fatto a Varallo, una struttura alberghiera è stata messa a disposizione anche a Vercelli per i malati che vengono dimessi dall’ospedale Sant’Andrea ma hanno ancora bisogno di cure, come spiega Botta. «L’ostello di Varallo sarà il primo punto di supporto all’ospedale per malati Covid sul nostro territorio, un altro è stato creato all’interno di una struttura ricettiva nel Vercellese. Ci auguriamo che i posti disponibili nell’ostello siano sufficienti a coprire le esigenze della Valsesia – aggiunge Botta -, qualora si rendesse necessario ci impegneremo a cercare un’altra struttura da attrezzare come ospedale da campo».

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