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Per i disabili l’elicottero non funziona? La protesta di una donna

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ciaspolatori in difficoltà

Per i disabili l’elicottero non funziona? Una donna protesta e si appella alle istituzioni.

Per i disabili l’elicottero non funziona?

Perché l’elicottero può fare servizio di trasporto in montagna (compresi animali vivi e morti) ma non è contemplato il trasporto per persone con problemi di disabilità? È quello che si chiede Laura Degasparis, originaria di Alagna e attualmente residente a Varallo, e che qualche settimana fa, prima delle ultime restrizioni per il Covid, aveva provato a chiedere un servizio di trasporto per Otro.

La legge non lo consente

Degasparis racconta la vicenda: «Ho richiesto l’elitrasporto per recarmi alla frazione Otro di Alagna e trascorrervi qualche giorno di vacanza come facevo da bambina: purtroppo infatti non posso più raggiungerla a piedi per problemi motori ma, pronta a sostenere la spesa, mi sono rivolta al sindaco, all’Unione Montana e infine alla Regione cui ho presentato richiesta formale. Niente da fare, il trasporto disabili non è contemplato».

Eppure i voli non mancano

«Eppure si fanno volare gli animali, vivi o morti che siano, con semplici ordinanze sindacali… e nulla viene fatto per impedire i voli non autorizzati dei furbi di turno. Ritengo sia illogico che per questioni di lavoro o turismo in quota l’elicottero sia autorizzato a compiere decine e decine di voli mentre la regolare richiesta di trasporto da parte di un disabile non trovi accoglimento in alcuna sede».

Un diritto non garantito

«Nonostante per legge “i Comuni debbano assicurare modalità di trasporto individuale alle persone handicappate”, come recita la legge 104, articolo 28, e nonostante il trasporto per disabili possa essere assimilato a trasporto di pubblica utilità, in Valsesia, dove vediamo volare l’elicottero quasi quotidianamente, non si può effettuare l’elitrasporto di un disabile che non ha altre possibilità».

Si modifichi la legge regionale

Da qui l’appello di Degasparis: «Mi rivolgo con fiducia alle autorità valsesiane e piemontesi perché si prendano a cuore il mio caso, che è quello di tante altre persone nelle mie condizioni, e si impegnino a modificare l’applicazione della legge regionale in materia di elitrasporto a vantaggio di tutti noi disabili così che non si verifichino più episodi simili che mettono in cattiva luce il nostro territorio».

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