Attualità
Pochi vaccini: le farmacie rinunciano a favore dei medici
Pochi vaccini anti-influenzali: le farmacie lasciano la loro quota ai medici perché siano somministrati alla fascia di popolazione oltre i 65 anni o con patologie.
Pochi vaccini anti-influenzali
Le dosi di vaccino anti-influenzale sono poche. Così le farmacie decidono di lasciare le dosi previste per le loro attività ai medici di base, per somministrarle almeno alle categorie a rischio. La Regione dà la colpa all’azienda incaricata che non avrebbe consegnato tutte le dosi. Fatto sta che coloro che hanno prenotato il vaccino in farmacia non lo troveranno. L’accordo è arrivato tra Regione Piemonte e Federfarma ed è stato annunciato che la quota di vaccini antinfluenzali prevista per la vendita al pubblico da parte delle farmacie verrà invece destinata alla vaccinazione da parte dei Medici di Medicina Generale delle fasce di popolazione (ultra 60enni o affetti da patologie) per cui è prevista gratuitamente.
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L’accordo
In una nota il presidente Federfarma Biella-Vercelli Piero Zantonelli di Borgosesia e titolare della farmacia di Mosso spiega: «Le farmacie, pur riconoscendo il disagio che la decisione porta alla propria clientela in età attiva, con responsabilità accolgono l’appello dei medici, ancora in difficoltà con le forniture e volentieri rinunciano alla quota regionale spettante di 16.500 vaccini per contribuire all’avanzamento della campagna vaccinale finora rallentata da difficoltà organizzative degli approvvigionamenti regionali non dipendenti dalle farmacie». Le dosi così rilasciate già nella sera di venerdì 20 sono state prenotate per la successiva distribuzione agli ambulatori medici. «Ci scusiamo nuovamente con i clienti che da tempo attendono il vaccino privatamente», conclude la nota.
Una situazione mai vista
Fatto sta che quest’anno le dosi di vaccino antinfluenzale non ci sarà in farmacia. «C’erano clienti che lo avevano prenotato – interviene la dottoressa Laura Cerra, titolare della farmacia in centro a Borgosesia – e che ora non potranno averlo. L’accordo ci sta ed è giusto, ma qualcosa non ha funzionato di certo. Gli stessi medici di base si sono trovati in difficoltà nel somministrare il vaccino a chi ne ha diritto perché mancavano le dosi. Qualcosa bisognava pur fare. Ma una situazione del genere in passato non era mai capitata e non doveva capitare adesso».
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