Pray e Coggiola chiudono i progetto Sprar: «Ormai finita l’emergenza migranti»

Pray e Coggiola chiudono i progetto Sprar: «Ormai finita l’emergenza migranti». L’emergenza è passata, e così le due amministrazioni hanno deciso di fermarsi.

 Pray e Coggiola chiudono i progetto Sprar

Coggiola tra l’altro quest’anno andrà a elezioni. «Sono due le ragioni che ci hanno spinto a non rinnovare il progetto – spiega il sindaco Gianluca Foglia Barbisin -. Da un lato quest’anno la nostra amministrazione andrà a scadere e non volevamo impegnare il futuro gruppo in un progetto che comunque ha validità tre anni. Inoltre, rispetto a quando avevamo deciso di attivare lo Sprar la situazione migrazione è cambiata. Non c’è più l’emergenza di cui si parlava. Crediamo comunque di aver contribuito nel nostro piccolo a dare un aiuto all’Italia nell’affrontare una situazione critica». Coggiola e Pray erano tra i pochi Comuni che avevano aderito al progetto del Ministero dell’Interno di accogliere migranti seguendoli, tramite cooperativa, in un progetto di inserimento nel tessuto sociale. «La ritengo una esperienza positiva – riprende Foglia Barbisin -. Molti ragazzi che sono passati dai nostri paesi avevano davvero voglia di lavorare e fare qualcosa anche per le loro famiglie rimaste nel paese d’origine. Purtroppo il loro inserimento lavorativo non è stato così facile, anche per via della burocrazia italiana».

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Non c’è più l’emergenza

Stessa linea anche per il sindaco di Pray Gian Matteo Passuello: «Nel pieno dell’emergenza migratoria abbiamo fatto una scelta ponderata per dare una risposta importante al problema. Abbiamo garantito a queste persone un percorso da seguire e accompagnamento al lavoro e all’inserimento nella società».

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