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Pray e Coggiola, più vicina la fusione dei due Comuni

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«Nulla di deciso, prima di tutto valuteremo i pro e i contro sentendo un esperto»

Primo incontro, tra Pray e Coggiola, per valuare l’ipotesi di un unico Comune. Nulla di ufficiale ma intanto le cose vanno avanti. Dopo aver lanciato più volte l’ipotesi in consiglio comunale le due amministrazioni hanno aperto il confronto: prossima tappa sarà un incontro con un tecnico per capire, dati alla mano, i pro e i contro della fusione. «Per la prima volta ci siamo confrontati su questo tema – spiega il vice sindaco di Pray Gianfranco Mencattini -. Ora sentiremo un esperto e ognuno trarrà le proprie considerazioni».

Da quando la giunta del sindaco Gian Matteo Passuello si è insediata, continua a sottolineare l’importanza della fusione. «Tenuto conto che le due amministrazioni ormai collaborano in diversi ambiti ci è sembrato giusto provare a imbastire un discorso – riprende Mencattini -. Abbiamo diversi servizi insieme e collaboriamo. Insomma per noi è stato naturale rivolgerci a Coggiola. E’ logico che siamo in un momento iniziale, tutte le decisioni devono essere prese ma almeno tastiamo il terreno per capire se è un progetto fattibile».

Mencattini vede ovviamente di buon occhio le fusioni: «Già con l’Unione dei Comuni abbiamo fatto importanti passi in avanti: proprio lavorando insieme è stato possibile risolvere la questione dell’ex cinema di Portula chiuso da anni, ma  si è fatto molto anche su  diverse questioni burocratiche legate alla Protezione civile».

All’incontro con gli amministratori di Pray era presente il sindaco Gianluca Foglia Barbisin oltre ad alcuni consiglieri. «E’ stato uno scambio di opinioni – spiega -. Anche nel nostro programma elettorale abbiamo inserito un punto riguardante la fusione. E’ giusto guardarsi attorno e iniziare a capire se ne vale la pena e, soprattutto, capire cosa ne pensano i cittadini».

 

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